Quello che vorrei tu imparassi, Figlio Mio

Sono trascorsi quattro giorni dall’inizio di questa tua nuova avventura, figlio mio, e ti sei dimostrato sicuramente più capace di me che ero preoccupata anche solo all’idea che tu fossi lì senza di me.

E invece ti sei dimostrato più maturo di me in tutto, anche nel distaccarti da me, accettando queste poche ore  di scuola materna e aspettandomi con lo zainetto in spalla e qualche lacrima. “Ora mamma mi viene a prendere” hai detto alla maestra.

Hai ben detto, amore mio. Ora ti verrò a prendere. Ogni giorno ti verrò a prendere, anche prima del dovuto se vorrai, io sarò lì. Ed ogni giorno mi troverai sempre più curiosa di quello che avrai imparato o imparerai.

Quello che vorrei tu imparassi innanzitutto è che non ci sono limiti, non a tre anni.

Vorrei che tu capissi che il vero limite delle cose sta nella nostra mente e a questa tenera età la mente è quasi sempre guidata dalla fantasia.

Vorrei che tu iniziassi per bene a capire cos’è l’amicizia, la collaborazione con gli altri bambini, la bellezza di essere in gruppo, di fare attività insieme  e anche monellerie insieme.

Vorrei che tu capissi che le maestre oggi, i professori domani sono per la maggior parte dei dittatori e hanno il coltello dalla parte del manico.

Vorrei che tu nel corso del tuo cammino scolastico prenda una nota o due proprio per capire che devi rispettare gli insegnanti con furbizia, che se anche non ti piacciono devi farteli piacere ad ogni costo.

Vorrei che tu marinassi la scuola da adolescente e che ti innamorassi della tua compagna di classe per capire quanto difficile e bella può essere una convivenza amorosa all’interno della stessa aula!

Vorrei che ti impegnassi a scuola come adesso fai con le costruzioni.

Vorrei che tu imparassi il vero potere del “per favore” e del  “grazie”, dell’educazione e del rispetto.

Vorrei che tu comprendessi a fondo il significato delle favolette che ti raccontano le maestre perché adesso, che sono più grande, io so che in fondo un po’ di verità in esse esiste.

Vorrei che tu ti faccia rispettare sempre, da compagni e insegnanti, e che capisca che,contrariamente da ciò che si pensa in giro, la scuola è una realtà che insegna e da, ma non toglie nulla. Al massimo ti ruberanno un giocattolo o la gomma per cancellare, ma mai la personalità e la tua incline dedizione e passione per qualcosa che presto scopriremo.

Ma la cosa che più vorrei, amore mio, è che tu imparassi che la mamma torna. Le mamme tornano sempre.

Tra due ore o quattro, ma torna. La mamma non ti lascia lì e si dimentica di te; la mamma ti aspetta e non vede l’ora di venirti a prendere. Sono sicura che presto capirai che è inutile sprecare lacrime per me o anche per un giocattolo rubato perché tanto poi tornerai a casa e avrai me e i tuoi giochi preferiti.

I giocattoli fino a quando dureranno, ME fino a quando vorrai.

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