Bonding prenatale: cos’è e come funziona

Il bonding prenatale è quel magico legame, sia fisico che emozionale, che esiste fra il feto e i suoi genitori, ancora prima di venire al mondo. Vediamo assieme quali sono le sue peculiarità.

Il bonding prenatale

Fino a non molto tempo fa si è pensato che i bambini nel grembo materno non potessero percepire gli stimoli esterni e che iniziassero a provare le prime sensazioni solo dopo la nascita. In realtà non è affatto così: anche all’interno dell’utero, i feti non solo percepiscono gli stimoli ma sono in grado di reagire e interagire con il mondo esterno.

È stato dimostrato in maniera scientifica che la stimolazione sia tattile che uditiva trasmette al bambino che ancora deve nascere un senso di benessere profondo e infonde sicurezza. Come aiutare dunque il proprio bambino prima che nasca a stimolare le proprie abilità percettive e sensoriali? Accarezzare spesso il pancione, ascoltare musica, leggere qualche brano ad alta voce e parlare con lui può essere un perfetto inizio per stabilire fin da subito un rapporto speciale con vostro figlio.

Bonding prenatale e sviluppo del feto

A partire dalle otto settimane di gestazione, il feto già ha percezioni tattili e solo un paio di settimane più tardi, il bambino all’interno dell’utero ha la capacità di effettuare dei movimenti di reazione. A distanza di una o due ore che la mamma ha mangiato risulta più attivo del solito a causa dell’innalzamento di zuccheri nel sangue.

Prima ancora che l’udito del bambino inizi a svilupparsi, ha la facoltà di percepire le vibrazioni nel liquido amniotico provocate dalle voci, dai rumori e dalla musica. Solo dal quinto mese in poi l bambino riesce a riconoscere non solo la voce della mamma ma anche quella del padre. Infatti non solo gira la testa quando lo sente parlare ma il suo battito cardiaco accelera.

Per stimolare il bambino all’interno del grembo materno, accarezzate spesso il pancione cercando di individuare la posizione del feto. Toccate poi la pancia con la punta delle dita e attendete che il bambino risponda al richiamo con dei colpetti più o meno intensi. 

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *