Varicella nei bambini: sintomi e cura

Come inizia la varicella? Quante volte nella vita si può avere la varicella? Qual è la cura per la varicella? Rispondiamo a tutte queste domande nel nostro articolo.

La varicella è una malattia virale altamente contagiosa causata dal virus varicella-zoster (VZV). Vediamo insieme alla Dott.ssa Ilaria Zollino, pediatra nutrizionista di Mio Dottore, le principali caratteristiche, quali sono i sintomi, come si trasmette e la cura.

Il suo decorso è abbastanza caratteristico. Dopo l’incubazione e un breve periodo di malessere generale (caratterizzato da astenia, rinite, congiuntivite, tosse, febbre, linfadenopatie), compare un esantema cutaneo (rash) che è caratterizzato da maculo-papule rosse, che si trasformano in vescicole a contenuto inizialmente chiaro e che successivamente diventano pustole e poi croste (è caratteristica in questa fase la presenza di lesioni cutanee in diverso stadio evolutivo, definito a “cielo stellato”).

Nella fase di vescicola, la lesione è caratterizzata da forte prurito.

L’esantema generalmente ha inizio dal cuoio capelluto, dal viso e dal torace per poi estendersi a tutto il corpo.

A livello delle mucose (cavo orale, faringe, congiuntive palpebrali, mucose vaginali e rettali) possono comparire lesioni aftoidi molto dolorose.

Alla manifestazione cutanea si accompagnano spesso febbre, cefalea, dolori articolari e perdita dell’appetito.

La malattia tende ad avere un decorso più aggressivo nell’adolescente e nell’adulto, e può essere particolarmente grave se colpisce pazienti immunodepressi.

In alcuni casi la malattia può evolvere complicandosi con infezioni batteriche della cute, polmonite, encefalite, atassia cerebellare, piastrinopenia, epatite, artrite e malattia renale.

Varicella: modalità di trasmissione

Il contagio avviene tramite via aerea, con le goccioline di saliva (attraverso starnuti, tosse o per contatto diretto con le lesioni cutanee).

Dal momento del contatto con il virus, la malattia ha un’incubazione di circa 10-21giorni trascorsi i quali esordisce con il suo caratteristico esantema cutaneo già descritto.

È fondamentale sapere che se la varicella viene contratta da una donna nei primi mesi di gravidanza può trasmettersi al feto causando la sindrome della varicella congenita.

Se invece la madre ha contratto la malattia nei giorni vicini al parto, può verificarsi una forma grave di varicella del neonato che ha una elevata mortalità.

Quanti giorni è contagiosa la varicella?

La contagiosità inizia subito prima della comparsa dell’eruzione cutanea (uno o due giorni circa) e può durare fino alla comparsa delle croste.

Come capire se il bambino ha la varicella?

La diagnosi viene in genere fatta dal medico sulla base dell’aspetto delle lesioni e solitamente non sono necessari esami ematici o colturali di conferma

Come sono le bolle della varicella?

Come già accennato, il rash cutaneo tipico è caratterizzato da numerose piccole papule rosa pruriginose che compaiono su testa, tronco, viso e arti e dopo poche ore si trasformano in vescicole a contenuto inizialmente chiaro poi in pustole e infine in croste, destinate a cadere.

Cosa fare se il bambino ha la varicella?

La varicella è in genere una malattia che guarisce nel giro di 7-10 giorni. E’ sempre importante in questi casi far visitare il/la bambino/a dal proprio pediatra per valutarne le condizioni cliniche generali e decidere il trattamento appropriato.

Terapia e prevenzione

Il trattamento va valutato caso per caso, ma in generale vengono utilizzati farmaci per alleviare i sintomi come ad esempio il paracetamolo per il controllo di febbre e dolore e, talvolta, antistaminici se il/la paziente presenta prurito. In alcune particolari condizioni, viene avviata precocemente una terapia sistemica antivirale con aciclovir.

Dopo la guarigione, il virus non viene eliminato dall’organismo ma rimane latente per tutta la vita e può riattivarsi nello stesso soggetto dando luogo all’herpes zoster, noto come “fuoco di Sant’Antonio”.

Quando si fa il vaccino per la varicella?

La prima dose della vaccinazione è prevista tra i 12 e i 15 mesi e la seconda di richiamo tra i 4 e i 6 anni.

Si tratta di una iniezione effettuata nel sottocute. Può essere somministrata insieme al vaccino MPR oppure singolarmente.

Gli effetti indesiderati possono essere costituiti da febbre, lieve arrossamento, dolore o gonfiore del sito di iniezione.

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