Riflessi dei neonati: cosa sono e come funzionano

La nascita di un bambino porta con sé molta attenzione alla sua salute: non perdiamo un movimento, una smorfia, lo teniamo continuamente d’occhio per capire come sta crescendo. Per questo motivo ci troviamo a volte a interrogarci su una serie di movimenti di cui non sappiamo spiegare l’origine. In genere si tratta dei cosiddetti riflessi dei neonati, che poi questi vanno a perdere crescendo: andiamo a conoscere alcuni di loro.

Il riflesso di prensione

Avvicinando un dito al palmo di un bambino appena nato, egli lo afferra. È senza dubbio un momento emozionante, soprattutto per la mamma e per il papà che vedono già crearsi quel legame che li accompagnerà tutta la vita. In realtà il riflesso di prensione scatta quando si stimola il palmo del neonato, e si fanno contrarre i flessori delle dita, che poi si chiudono a pugno, stringendo anche il nostro dito.

Il riflesso di suzione

Basta accarezzare una guancia del piccolo e lui apre la bocca con l’intenzione di succhiare. Ad un’osservazione superficiale, potrebbe dare l’impressione che si tratti di un neonato affamato, mentre il realtà è solo un riflesso condizionato legato alla stimolazione della bocca, delle labbra o del mento del bambino.

Il riflesso di deambulazione automatica

Un bambino di pochi messi, se messo con i piedini appoggiati su una superficie piana, sembra voler camminare. Ovviamente non si tratta di un piccolo prodigio ma di un classico riflesso, che perderà nei mesi successivi, per poi acquistare dopo l’anno il pieno comando degli arti.

Riflesso di Moro

E’ quel gesto improvviso, compiuto dal bimbo nella culletta, o dopo essere stato stimolato, che mostra il piccolo come se volesse abbracciare qualcuno, o ripararsi da una caduta. Anche questo gesto, con il passare dei mesi, smetterà di essere compiuto.

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