Ricostruzione unghie in gravidanza: si o no?

Sfoggiare delle mani curate e colorate è spesso un aspetto davvero irrinunciabile per le donne. Ma quando si è in attesa del proprio figlio, ci sono dei pericoli ai quali il feto va incontro? Come prevenirli?

Ricostruire le unghia in gravidanza si può, ma con cautela

Le donne in gravidanza sono molto delicate, perché maggiormente soggette a contrarre delle infezioni batteriche che potrebbero ledere la salute del bambino e la loro.

Sentirsi bene e prendersi cura del proprio aspetto è fondamentale, soprattutto durante l’attesa, quando cioè il corpo si trasforma diventando pesante e ingombrante. Le gestanti devono sentirsi belle, partendo proprio dalle mani.

Per effettuare una ricostruzione, è fondamentale rivolgersi ad un centro estetico serio, che sterilizzi tutti gli strumenti e utilizzi dei prodotti di alta qualità ed anallergici.

È bene diffidare da soluzioni fai da te o low cost. La ricostruzione in gel o acrilico, non oltrepassa la superficie dell’unghia, per cui non mina la salute del bimbo.

Un’attenzione maggiore va concentrata durante l’esportazione delle pellicine e delle cuticole, che potrebbe causare perdite ematiche e incorrere ad infezioni batteriche.

In gravidanza è meglio scegliere una ricostruzione unghia naturale

Ricostruire le unghia durante la gravidanza è una pratica molto in voga tra le donne. Se viene realizzata in un centro estetico competente, la manicure diventa sicura e asettica, in quanto il locale e i prodotti vengono sterilizzati e selezionati attentamente.

La ricostruzione in acrilico potrebbe comportare, alle donne più sensibili, nausee a causa dell’odore intenso, in questo caso è bene indossare una mascherina usa e getta

L’unica accortezza che si dovrebbe utilizzare è la scelta di un colore neutro o trasparente, soprattutto negli ultimi mesi di gravidanza, poiché il variare del colore delle unghia potrebbe essere un campanello d’allarme che indica una carenza vitaminica.

In alcuni casi si consiglia di rimuovere lo smalto, qualche giorno prima del parto, perché durante il ricovero il lens, il macchinario che registra i battiti cardiaci, potrebbe non funzionare.

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