Recite scolastiche: sì ai filmati dei figli, ma attenzione alla diffusione dei video

Durante le recite scolastiche, ogni bimbo è immortalato da mamma, papà e parenti vari in graziosi video che vengono poi mostrati nei giorni di festa agli amici.

Da quest’anno la possibilità per i genitori di filmare i propri figli durante le recite scolastiche rimane garantita ma occorre prestare notevole e aumentata attenzione a come poi questi filmati vengono diffusi.

Immagini raccolte per fini personali, attenzione alla loro diffusione

È toccato al Garante della Privacy stabilire, attraverso un’apposita sezione di FAQ disponibile online, le regole principali circa la diffusione digitale di video in cui compaiono bambini.

La consueta pratica di parenti, amici e genitori di filmare le recite natalizie organizzate da scuole e parrocchie dovrà dunque rispettare alcune disposizioni di legge, volte a tutelare l’immagine dei minori coinvolti.

I filmati registrati potranno infatti esclusivamente essere destinati ad uso domestico e familiare, in ambito espressamente privato. Vige ferreo divieto invece di pubblicare tali video sui social network o su qualsiasi altro canale digitale online.

Per la pubblicazione la legge richiede il consenso

L’articolo numero dieci del Codice Civile verte sulla delicata tematica dell’impiego delle immagini raffiguranti terzi, e prova a gettare luce sulle modalità di diffusione dei più classici video delle recite di Natale, nei quali compaiono i bambini.

Per poter postare sui social eventuali registrazioni che mostrino individui di età inferiore a 18 anni è infatti sempre necessario il consenso scritto e firmato dai genitori dello stesso minore, o di chi ne esercita la potestà genitoriale.

La Convenzione di New York sui diritti dei minori ha stabilito che l’autorizzazione deve essere espressa da ambo i genitori, anche nei casi in cui mamma e papà sono separati.

Qualora si dovesse commettere l’errore di pubblicare sui social network o su internet video nei quali appaiono bimbi estranei per i quali non si è in possesso del consenso genitoriale, si rischiano pene disciplinari e pecuniarie anche di considerevole entità.

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