Perchè i neonati dormono tanto?

Gestire adeguatamente il sonno dei neonati e dei bambini preoccupa non pochi genitori. In realtà, non ce ne sarebbe motivo. I piccoli, specialmente nei primi anni di vita, sono dei gran dormiglioni. Hanno bisogno di riposare dalle 15 alle 20 ore al giorno, contro le 5-6 ore degli anziani e le canoniche 8 ore degli adulti. È stato scientificamente provato che dormire tanto li aiuta a crescere, favorendo lo sviluppo cerebrale.

I bambini che dormono tanto crescono meglio

Il sonno dei neonati non può essere paragonato a quello degli adulti. Quasi per metà, infatti, è caratterizzato dalla fase REM (sonno leggero ed attivo), momento in cui il piccolo memorizza tutto ciò che ha appreso durante l’arco della giornata. Il sonno contribuisce a favorire lo sviluppo cerebrale e la secrezione della somatotropina o ormone della crescita. Inoltre, consente al sistema immunitario di diventare sempre più forte e di ripulire il cervello dalle tossine accumulate durante il giorno. Per cui, è importante rispettare i ritmi del sonno del bambino, per evitare che si innervosisca oppure diventi irrequieto.

Evoluzione del sonno per età

Nel corso della giornata il sonno non è mai continuo. Si evolve e si suddivide in diversi cicli. Nei neonati ogni sequenza ha una durata pari ad un’ora, mentre nei bimbi più grandi e negli adulti è di 90-120 minuti. Lo stesso discorso è valido anche per il riposo notturno. È importante evidenziare come all’interno di ogni ciclo si possano distinguere delle fasi che si diversificano per la quantità dl tempo. Per capire meglio il concetto, basti pensare che nei neonati i 60 minuti che costituiscono il ciclo del sonno si suddividono in fase non-REM (in cui il corpo si riposa, rigenerandosi) e REM (periodo più lungo durante il quale il corpo produce l’ormone della crescita, indispensabile per la salute fisica e soprattutto per lo sviluppo celebrale del piccolo). Nei bebè, quest’ultima fase costituisce il 50% del sonno totale, per poi passare al 25% nei bambini di 2-3 anni. A 6 anni, invece, raggiunge il 20%, come negli adulti.