Parto: non tutte le mamme hanno fortuna…

Il mio è stato un parto da incubo. Lo so, non sono la sola. Lo so, se dovete partorire, non vi fa piacere leggerlo.

I parti, come le gravidanze, sono parecchio soggettivi. C’è gente che trova fantastico pesare 100 kg solo de panza, avanzare come un pachiderma con 40 gradi, non riuscire a vedersi i piedi, ed avere una ritenzione idrica al limite dell’umano; c’è chi partorisce alla soglia del pronto soccorso e, dopo 3 minuti, sta già in piedi.

Chi vive la gravidanza come sopra ma, soprattutto, chi partorisce come sopra, generalmente ha il buon gusto di non essermi amica. Di recente, una collega di mio marito, gli ha raccontato il suo parto: “Ho fatto in tempo in tempo ad arrivare all’ospedale. Non ho sentito quasi niente. Mi raccomando, non dirlo a Giorgia, però!”. 

Tralasciando la mia gravidanza, fatta di 40 gradi all’ombra (siamo una famiglia senza condizionatori, amen), è il mio parto da dimenticare. Se si riuscisse a dimenticare!  Travaglio infinito, episiotomia, manovra di K, raschiamento di placenta, febbre, flebo di ferro etc. etc.

Per questo, strozzerei tutte quelle che addirittura riescono a farsi un selfie in ospedale. A parte che, subito dopo il parto, salvo partorire non sia per loro un’attività di routine, si potrebbe anche spegnere qualche social e godersi l’intimità, ma poi, quantunque fosse … io non riuscivo a tenere in mano manco il lenzuolo!

I traumi del parto, se hai avuto un’esperienza come la mia, non si superano dopo un paio di mesi. Tra l’altro, io soffro ancora della Sindrome di De Quervain ad entrambi i polsi. Il lenzuolo lo tengo in mano ora, ma cose pesanti non ne posso tenere.

Ma sapete qual è per me, a distanza di otto mesi, il vero trauma? Quello psicologico. Sebbene farei un secondo figlio anche domani, mi porto un senso di vulnerabilità che prima non avevo. Prima, nonostante i miei trenta..ehm..passa anni, non mi era mai capitato di sentirmi così.

Per la prima volta nella mia vita, da allora, sento che anche a me può accadere di tutto, anche qualcosa di brutto. Dal parto, alla degenza, alle prime settimane a casa, la mia debolezza era infinita. Mi sembrava di non riprendermi mai, non riuscivo che a pensare al mio stato (eppure c’era mia figlia da accudire).

L’invidia è un bruttissimo sentimento, lo so. Devo ammettere, però, che invidio tutte quelle che non si portano, del parto, il ricordo che ne ho io. Le invidio perché non avranno quella paura che avrò io quando, e se, capiterà un secondo figlio.  Le invidio perché si sono sentite subito forti, perché si sentono più forti delle altre, perché sono riuscite ad abbracciare subito il proprio figlio, perché non si sono sentite piene di sensi di colpa. Perché non hanno avuto incubi continui. Non fraintendetemi: non auguro a nessuno quello che ho vissuto io e so che poteva anche andarmi peggio.

E sapete che vi dico? Qualora mi capitasse di avere un altro figlio … Cesareo subito! Di naturale mi tengo lo yogurt, le tette, e le stroxxate bio. Il parto, ma manco pe niente!

 

64 commenti

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  1. Posso capire quello che hai provato…io ho avuto tutto,lacerazioni,visite continue interne,due episotomie senza anestesia con forbici,manovra di K…e infine terapia antiembolia…ero in gestosi e la mia ginecologa non se n’era accorta…

  2. Io ho fatto con il primo il cesareo programmato e per il secondo ho fatto parto naturale ,34ore di travaglio
    Senza anestesie ,egravidanza con ricovero.e tornerei a rifare tutto senza problemi.la vista della bimba.mi ha ripagato di tutto.

  3. Sinceramente non trovo sano raccontare esperienze catastrofiche perche non possono scongiurare altre donne ad averne ma hanno il solo fine di spaventare .. Scusate è il mio personale parere.. Ci sono altri luoghi dove sfogarsi .. Con tutto ciò mi dispiace per chi le ha vissute

  4. Cara Giorgia, dalla sfortuna di una gravidanza dimerd…con patologia, mi son portata (almeno) il rimborso del c.d. pacchetto: dicesi parto naturale programmato in ospedale ma con tutto il personale in libera prof. (Perchè se dai diamanti non nasce niente, anche dalle gestazioni di letame nascono i fior). Una volta partorito ho subito pensato che sarebbe bastato veramente poco per rendere l’esperienza – tutto sommato breve – traumatica. Se non la più traumatica. A modo mio capisco quello che vuoi dire. Basta poco, in un senso e nell’altro.

  5. Non vedo perché non raccontare la propria esperienza personale. Ogni parto ha una storia a sè, così come ogni gravidanza. Il titolo mi sembra chiaro, se sei alla soglia del parto e non vuoi leggere di casi sfigati, semplicemente cerca su un altro sito! Ricordo che nel mio corso pre-parto ci fu una lezione del ginecologo che disse la semplice verità, che il mondo non è quello bello e buono del parto naturale raccontato dalle ostetriche… le altre quasi-mamme scioccate, lo volevano uccidere! Non è così che si affronta il momento più bello e duro per una mamma: è la consapevolezza che vi farà spingere o riprendervi bene da un cesareo d’urgenza, come per esempio è capitato a me!

  6. Vorrei ringraziare chi ha scritto queste parole e chi le ha condivise. Potrei averle scritte io, anche le virgole. Per la prima volta in 3 anni ho capito di non essere sola (3 anni!…e ancora il solo ricordo e’ terribile). E’ vero, il dolore e’ ancora un grande tabu’.

    • Questo erano il senso e l’intenzione che avevo. Se la condivisione del dolore è un tabù, abbiamo un problema. Non solo non sei sola, credo che ci sia moltissima gente che ha sofferto (ed intendo più di me, visto che io alla fine mi sono ripresa pian pianino) ed ha paura di confrontarsi, perchè sa quanta difficoltà ci sia nell’essere compresi da chi ha avuto un’esperienza diversa. Grazie a te.

    • Certamente. E se mi sono ripresa senza finire dallo psichiatra e’ stato grazie a persone (donne ovviamente) straordinarie come il personale di un consultorio specializzato AIED nella mia citta’ che mi hanno ascoltato e che si sono prese cura di me. Putroppo nemmeno la famiglia in questi casi basta, perche’ tutto l’affetto del mondo non basta a colmare quella paura paralizzante e quell’indicibile vulnerabilita’ che mi ha assalito per mesi, me che fino a un momento prima mi sentivo una leonessa.

    • Comprendo molto bene purtroppo ho avuto due parti che non auguro a nessuno ma nel male mi è andata “bene” perché con il secondo (6 mesi fa) hanno scoperto la causa di questo mio problema….il fatto è che dal dolore fisico pian piano ti riprendi e quello che ti porti dentro che credo, almeno parlo per me per il mio caso, non lo scorderò mai

  7. Primo parto brutto, brutto, brutto con incubi ricorrenti x mesi. Il secondo è andato meglio e ha cancellato i traumi del primo. Sono felice di non aver scelto il cesareo x il secondo altrimenti avrei ancora da superare gli incubi del primo.