Resto sempre molto sorpresa, quando a fare leggi per la salute e il benessere esclusivi della donna (parliamo del parto) sono degli uomini. Eppure è così: mi riferisco alla proposta di legge di Antonio Zaccagnino “Norme per la tutela dei diritti della partoriente e del neonato e per la promozione del parto fisiologico”.
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La proposta di legge che tutela le mamme e i neonati
La proposta di legge è strutturata su IV capi e 25 articoli con i quali si cercano di tutelare libertà, dignità e diritti della partoriente e dei neonati.
Nella presentazione alla legge, il deputato Zaccagnino rende noto che il non rispetto e la mancata assistenza al parto, violano i diritti della persona come enunciato nelle dichiarazioni universali e sottolinea come “In particolare i maltrattamenti durante il parto violano il diritto costituzionale alla salute delle donne e dei bambini. Si ritiene che nessun obiettivo di salute, sia individuale che pubblica, possa essere raggiunto e realizzato senza riconoscere e tutelare i fondamentali diritti della persona”.
Le novità più importanti della legge a tutela della donna
Tra alcune novità vi è la “Fattispecie della violenza ostetrica”: un tipo di violenza (riconosciuta nei paesi dell’America latina) che riguarda alcune pratiche mediche (e non) imposte alla donna, come il parto supina e con le gambe alzate, l’esposizione del corpo violando la dignità personale, il mancato contatto col bambino. Per questo reato sono previsti da 2 a 4 anni di carcere.
Altre pratiche deprecate sono: “l’episiotomia, la ventosa, il forcipe, la rottura artificiale delle membrane, la manovra di Kristeller, l’induzione del travaglio e ogni altra pratica a cui la donna non abbia espressamente consentito”.
Si fissano poi, in sede civile, risarcimenti molto salati per tutti i danni che la donna può subire ai propri organi interni ed esterni, si può arrivare fino a 400.000 euro di risarcimento in base alle lesioni. Più tutela, insomma, per un’esperienza che dovrebbe essere bella e naturale senza troppe leggi!