Mamma 36enne muore dopo la gravidanza: aveva interrotto la chemio per salvare il bebè

Non ce l’ha fatta Silvia Pozzan, la 36enne mamma di Vicenza che ha scelto di interrompere la chemioterapia a cui si stava sottoponendo per proteggere il bebè che portava in grembo: la donna infatti è morta due anni dopo il parto a causa di quel tumore al fegato di cui era affetta da tempo.

Sospende la chemio per salvare il bebè

Alla fine Silvia Pozzan ha perso purtroppo la sua battaglia contro quel male incurabile con cui ha dovuto convivere durante tutta la gravidanza, ma è riuscita a dare alla luce quel bambino tanto voluto: a 36 anni infatti si è spenta la mamma-coraggio originaria di Vicenza che, nel corso della gestazione, aveva deciso di interrompere il ciclo di chemioterapia per evitare che le cure a cui si sottoponeva potessero danneggiare il nascituro o compromettere la gravidanza. E alla fine la donna, pur sapendo a cosa andava incontro, è riuscita comunque a partorire ma negli ultimi tempi il carcinoma di cui soffriva si è esteso prima al seno e successivamente ha attaccato di nuovo il fegato, rivelandosi fatale per lei.

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La scelta coraggiosa di una mamma

La storia di questa mamma vicentina, divenuta di dominio pubblico solo di recente, ricorda da vicino una vicenda simile che risale a circa sei anni fa quando Chiara Corbella Petrillo, una 28enne romana, aveva deciso di interrompere la chemioterapia per essere in grado di portare a termine la gravidanza: in questo modo ha evitato che i farmaci potessero avere delle gravi ripercussioni pure su Francesco, il bimbo che portava in grembo e che così ha potuto coccolare per quasi un anno dopo il parto, prima di essere stroncata dal tumore.

Nel caso di Silvia, in realtà, la scelta di avere quel bambino era stata fatta già circa tre anni fa, quando aveva saputo di essere incinta e ha deliberatamente scelto di non sottoporsi alle cure per il tumore che le era stato diagnosticato. E la donna ha potuto anche godersi per un po’ il suo bimbo, prima che una recrudescenza della malattia interessasse prima il seno e, nonostante un nuovo ciclo di chemio, nuovamente il fegato.

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