L’importanza dell’allattamento in caso di calamità naturali: un documento per sostenerlo

L’allattamento al seno è il miglior nutrimento che si può garantire ad un neonato e quando ci sono le condizioni psico-fisiche nella madre e nel bambino è sempre bene favorire questo tipo di alimentazione.

Grazie un recente studio condotto dal TAS “Tavolo tecnico operativo interdisciplinare per la promozione dell’allattamento al seno” si è analizzato il ruolo positivo che l’allattamento al seno svolge per i neonati al di sotto dei due anni di vita e entro il primo anno di età quando si verificano calamità naturali come terremoti, eruzioni, alluvioni, allagamenti, uragani e più in generale in tutti i casi in cui vi è un fenomeno di people displacement. 

Allattamento e calamità naturali: un’importante opportunità

In situazioni di forte emergenza i bambini con età inferiore ai due anni appartengono alla categoria dei soggetti più vulnerabili. Si tratta di individui che hanno delle esigenze ben precise, come quelle alimentari, per le quali è necessario rispondere in modo immediato.

In contesti del genere avere l’opportunità di sfamare il piccolo con il latte materno contribuisce a due importanti fattori: nutrire il bambino e tranquillizzarlo.

Questo concetto e spiegato in modo chiaro e diretto in una nota del Ministero della Salute in cui si legge: “In queste situazioni l’allattamento rappresenta un concreto riferimento nutrizionale ed aumenta la sicurezza del bambino e della madre. A tale riguardo è stato elaborato il documento ‘Allattamento nelle Emergenze'”.

Nella medesima nota, il Ministero continua elencando gli altri numerosi vantaggi legati all’allattamento al seno nel caso di calamità naturali, portando come esempio la carenza di acqua, che generalmente caratterizza questi infausti fenomeni, che rende difficile o addirittura impossibile la preparazione del latte con la formula artificiale.

Allattamento al seno e formazione della Protezione Civile

Per favorire l’allattamento al seno in situazioni di emergenza, la Protezione Civile è stata formata per supportare le mamme e i loro bambini, lo stesso discorso vale per le associazioni Onlus e umanitarie che intervengono quando si verificano delle catastrofi naturali.

La guida operativa sviluppata dall’IFE Core Group, aggiornata nel 2017, dispone che durante una situazione di emergenza coloro che gestiscono i primi soccorsi individuino le donne prossime al parto, prestando loro assistenza psicologica e medica in maniera competente.

Per quanto invece riguarda le donne che allattano, queste devono essere le prime a ricevere acqua, alimenti e protezione. Nel caso abbiano smesso da poco di allattare, il documento prevede che siano anche sostenute nel riprendere, mentre per i bambini non allattati, è consigliata anche l’eventualità di valutare la possibilità di donazione di latte materno.