Insulti alle modelle curvy sulla pagina di Zalando

La campagna promossa da Zalando per la linea di intimo targata Calvin Klein ha letteralmente scosso i social network, aprendo una discussione destinata a lasciare il segno. I commenti lasciati da vari utenti agli scatti delle modelle taglia 46 scelte per la campagna sono stati rimossi ma la polemica non accenna a placarsi.

Gli insulti delle donne rivolti ad altre donne: Zalando non ci sta

Una cosa è certa: Zalando non ha alcuna intenzione di lasciare che la questione passi sotto traccia.

A seguito della pubblicazione delle foto delle ragazze di taglia over 46 scelte per promuovere la linea d’intimo targata Calvin Klein, sono stati numerosi i commenti denigratori che avevano come unico scopo quello di giudicare sotto il profilo estetico le giovani ragazze colpevoli, a loro giudizio, di essere sovrappeso. 

Sotto la pagina Facebook di Zalando sono fioccati commenti vergognosi, che spesso avevano come autrici le donne, che giudicavano le modelle “grasse” e “cicciome”, sottolineando come quell cuve facessero addiritura “schifo”. La situazione in poco tempo è letteralmente degenerata tanto da spingere Zalando a cancellare i commenti incriminati e da prendere le distanze da simili gesti.

“Non accettiamo che la nostra pagina diventi un luogo per diffondere messaggi di odio, offesa o disprezzo: per questo motivo, siamo stati costretti ad oscurare alcuni commenti”: con queste parole Zalando ha così preso le distanze da quanto stava avvenendo sulla loro pagina.


Lotta agli stereotipi della bellezza: la strada è ancora lunga

Questa polemica si interseca con i vari dibattiti relativi all’utilizzo dei social network e al loro impatto sulla vita di tutti i giorni. Com’è noto, molto spesso gli utenti si vedono protagonisti di dibattiti alle volte a dir poco accesi in cui le parole e i commenti risultano essere troppo spesso fuori luogo oltre che oltremisura inaccettabili.

A questo punto, non resta altro da fare che attendere ulteriori evoluzioni a riguardo, nella certezza che non tarderanno ad arrivare forti prese di distanza e non solo da parte di Zalando. Tra queste, quella del Signor Distruggere, che ha condannato l’episodio sottolineando il fatto che siano state proprio le donne le principali fomentatrici del body shaming, 

Eppure, la tendenza a realizzare campagne pubblicitarie sempre più inclusive non è affatto una novità. Sono numerose, infatti, le industrie (ma anche i personaggi dello spettacolo)  che hanno deciso di invertire la tendenza e di sdoganare le curve. Il fatto che sui social esistano ancora soggetti pronti a prendere di mira le donne taglia 46 lascia pensare, però, che le azioni messe in campo ancora non siano sufficienti.

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