Embolia da liquido amniotico: il racconto di una mamma sopravvissuta

Se partorire è considerata una delle cose più naturali che esistono al mondo, altrettanto non può dirsi del fatto che ancora oggi molte donne rischiano la propria vita per mettere al mondo il proprio bambino.
É quello che è successo due anni fa ad una donna della Pennsylvania, salvata grazie all’intervento tempestivo dei medici.

Embolia da liquido amniotico: 2/6 gravidanze ogni 100 mila

Circa due anni fa, Kayleigh Summers, scopre di aspettare un bambino e come la maggior parte delle neo mamme inizia ad informarsi su tutto ciò che avrebbe riguardato il periodo della gestazione, su come affrontare il parto e il post parto, ma mai avrebbe immaginato che un momento così felice si sarebbe potuto trasformare in qualcosa di molto pericoloso.
Arrivato il giorno del parto, mentre si trova in sala travaglio, la giovane mamma inizia ad avvertire una strana sensazione al cuore e ai polmoni, e subito dopo va in arresto cardiocircolatorio.

Grazie alla prontezza dei medici che diagnosticano un embolia da liquido amniotico, Summers viene rianimata e attaccata ad una ECNO, una macchina che le permette di respirare e consente al cuore di continuare a battere. Purtroppo l’emorragia è diffusa e i medici faticano a fermarla, ma dopo una trasfusione di 140 unità di sangue riescono a bloccare l’emorragia e a far nascere il bambino.
Per fortuna, anche Summers riesce a salvarsi e dopo 2 settimane è potuta rientrare a casa con il piccolo Callahan.

Embolia da liquido amniotico: un’emergenza ostetrica rara

L’embolia da liquido amniotico che ha colpito Summers è un’emergenza ostetrica che si verifica quando parte del liquido amniotico entra in circolazione nel corpo della mamma, provocando gravi reazioni nella stessa. Le più comuni sono un’insufficienza cardiaca o polmonare, e una emorragia diffusa.
Solitamente, l’embolia da liquido amniotico può verificarsi in caso di parto cesareo o parto plurimo, ma anche in caso di induzione del travaglio, presenza di troppo liquido intorno al bambino o in caso di rottura dell’utero. Bisogna però specificare che le cause dell’embolia amniotica non sono ancora del tutto chiare. Si tratta di un fenomeno da non sottovalutare, considerato che buona parte delle donne colpite da embolia del liquido amniotico muore.

Solitamente si presenta durante il travaglio, il parto o il post-partum ed è difficile da diagnosticare perchè i sintomi sono spesso collegati al parto: difficoltà respiratoria, tachicardia e cianosi, ansia e stato confusionale.
Si tratta comunque di un’eventualità che riguarda tra le 2 e le 6 gravidanze ogni 100mila.

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