Citomegalovirus: necessario un piano di screening

Il citomegalovirus, che appartiene alla famiglia degli herpesvirus e che di per sé non è particolarmente pericoloso, se contratto in gravidanza può arrecare seri danni al nascituro, non escluse severe disabilità (si pensi, ad esempio, alla sordità neurosensoriale non genetica, alla cecitào al ritardo psicomotorio congenito).

L’appello dell’AMCLI

Poiché in Italia, diversamente da quanto avviene in Germania e in Svizzera, non esiste un controllo sanitario autorizzato, l’Associazione Microbiologi Clinici Italiani (AMCLI) ha invocato anche per il nostro Paese la possibilità di effettuare lo screening del Citomegalovirus sia prima della gravidanza che durante i 9 mesi di gestazione. I dati, infatti, sono piuttosto allarmanti: ogni anno si registrano circa 13.000 infezioni primarie nelle donne incinte per un totale di 5.000 neonati contagiati (di cui il 15% presenta sintomi piuttosto gravi). Va rilevato, inoltre,  che in alcuni bambini la sintomatologia può comparire anche a distanza di mesi o addirittura di anni dalla nascita.

14 commenti

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  1. Pur passandola non si diventa immuni,semai là si prende più leggera! È questo esame non é più di routine in gravidanza xche anche se lo si contrae non si può fare niente..ci si vive solo la gravidanza in paranoia in caso lo si sappia..quindi non ha senso,X questo lo hanno tolto.

  2. Nella prima gravidanza ero recettiva al citomegalovirus lo sarò anche nella prossima gravidanza? E se così fosse come farò per non contrarlo con un bimbo piccolo? Deve fare gli esami prima di rimanere incinta?