Asilo nido o micronido: quale scegliere? Ecco i vantaggi e gli svantaggi

Non tutti sanno che, oltre ai ben noti asili comunali e privati, esistono anche i micronidi, ovvero nuove realtà che si ispirano alle cosiddette “mamme di giorno”, tipiche dei paesi del Nord Italia, e a cui possono accedere i bambini di età inferiore ai 3 anni.

I genitori che dunque necessitano di lasciare il proprio figlio in un istituto possono contare anche su questa alternativa.

Il micronido, infatti, non ha come punto di riferimento l’educatrice, bensì una mamma vera e propria che mette a disposizione la propria abitazione ed esperienza, il tutto regolamentato da un’apposita legislazione che ne attesta la validità.

Qui di seguito, dunque, andremo a fare luce su quelle che sono le differenze tra asilo nido e micronido, valutando per entrambi i vantaggi e gli svantaggi.

Scegliere il micronido: tutti i pro e i contro

Come abbiamo accennato, il micronido costituisce una vera novità e, a garanzia che il benessere dei più piccoli venga scrupolosamente assicurato, queste strutture devono essere dotate di appositi permessi.

Il vantaggio primario per chi sceglie un micronido è rappresentato senza dubbio dal costo che è sicuramente inferiore rispetto a una baby-sitter a domicilio, senza contare che in alcuni comuni c’è anche la possibilità di accedere a determinati fondi che sostengono queste iniziative.

Altro beneficio per chi decide di optare per questa alternativa è la possibilità di garantire ai più piccoli dei nuovi stimoli che li aiutino a crescere, specialmente in spazi del genere in cui ci sono pochi bambini e che quindi possono essere seguiti con più attenzione e dedizione.

Anche la flessibilità degli orari viene in aiuto dei genitori, specie quando entrambi lavorano; in alcuni comuni, però, l’apertura è limitata a non più di 5 ore al giorno.

Gli svantaggi dei micronidi, invece, si concentrano per lo più su questioni pratiche.
Innanzitutto non c’è la possibilità di usufruire di un servizio di trasporto, per cui saranno i genitori a dover portare e riprendere il bambino e per alcuni di loro gli spazi potrebbero risultare alquanto insufficienti, specie quando i piccoli superano l’anno di età.

Inoltre, come in ogni luogo che vede presenti più bambini in un unico ambiente, c’è il rischio che contraggano qualche malattia infettiva l’uno dall’altro e, pertanto, il genitore dovrà prendersi dei congedi per assistere il piccolo malato.

Infine, altro aspetto da valutare è quello inerente alla preparazione della persona a cui si affida il proprio figlio.

Non si parla, infatti, di un’educatrice per l’infanzia, ma di una mamma che ha acquisito quelle esperienze pratiche che la rendono comunque qualificata nella cura dei più piccoli.

Asilo nido: perché sceglierlo

L’asilo nido, che sia pubblico o privato, accoglie i bambini che hanno un’età inferiore ai tre anni e non è raro che vi si possano trovare anche neonati di appena 3 mesi.

Anche questa realtà, però, presenta dei vantaggi e degli svantaggi.

Tra le motivazioni principali che spingono i genitori a optare per questi istituti c’è sicuramente la necessità di farli seguire da persone qualificate che possano prendersi adeguatamente cura di loro mentre sono a lavoro.

Le puericultrici che vi lavorano, infatti, sono tutte dotate di regolare diploma che le rendono maggiormente qualificate rispetto alle baby sitter.

Inoltre, uno dei vantaggi di scegliere un asilo nido è quello di poter inserire il proprio figlio in una struttura che sappia coinvolgerlo nelle attività di gioco, nei programmi e nei vari esercizi pensati proprio per la sua età.
In più, il piccolo avrà anche modo di interagire con i propri coetanei, sviluppando meglio quel senso di condivisione e di socialità che è fondamentale per i bimbi di questa età.

Anche l’asilo nido, però, presenta degli svantaggi; primo tra questi è il numero elevato di bambini che non solo potrebbero non ricevere le dovute attenzioni in ogni momento, ma hanno anche più probabilità di contrarre malattie e infettarsi a vicenda.

Infine, gli orari di apertura e chiusura sono categorici, pertanto ogni genitore dovrà organizzarsi adattando i propri orari con quelli dell’asilo nido; in alternativa, potrà rivolgersi a una persona che si occupi del bimbo nelle ore in cui non si può essere presenti.