Asili nido: l’accesso in Italia sarà garantito solo a 1 bambino su 4

Save the Children ha recentemente lanciato un allarme: solo 1 bambino su 4 avrà accesso, in Italia, all’asilo nido o una struttura similare. Le infrastrutture mancano soprattutto dove l’occupazione femminile è più bassa.

Asili nido in Italia

Secondo una recente stima di Save the Children solo 1 bambino italiano su 4 avrà accesso all’asilo nido o ad una struttura ricettiva per la prima infanzia.

Nonostante le nascite siano in costante calo rimangono infatti insufficienti le infrastrutture, sia pubbliche che private, per ospitare i più piccoli.

La situazione fotografata da Save the Children mostra anche una fortissima disparità fra Nord e Sud d’Italia: nelle regioni settentrionali la copertura del servizio arriva infatti al 20% dei bambini, mentre nel meridione si assesta sul 12%.

La situazione più critica si registra in Campania, dove la percentuale si ferma al 6,8%. Questo significa che meno di 7 bambini su 100 avranno la possibilità di accedere ad un asilo nido, causa quasi totale inesistenza delle infrastrutture.

L’importanza degli asili nido

Frequentare un asilo nido significa iniziare il processo di scolarizzazione in giovanissima età e sviluppare competenze che difficilmente la famiglia è in grado di fornire.

Questo è ancora più vero nelle famiglie più svantaggiate, dove la dispersione scolastica e l’abbandono sono più elevati.

L’asilo nido è anche un modo per permettere alle mamme di bambini in età prescolare di continuare a lavorare. Non a caso i luoghi dove gli asili nido sono insufficienti o del tutto inesistenti sono anche quelli dove l’occupazione femminile registra dati minimi.

Fino a pochi anni fa si registravano liste d’attesa lunghe anche doversi anni per accedere agli asili nido pubblici, mentre oggi queste sembrano scomparse. Non si tratta di un miglioramento o ampliamento del servizio, ma di una perdita di speranza dei genitori, che in molti casi hanno rinunciato al lunghissimo calvario burocratico necessario per accaparrarsi uno dei pochissimi posti disponibili nelle scuole pubbliche.

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