Intelligenza fetale e personalità dei neonati

Il feto che portate a spasso con tutto l’amore di questo mondo nel vostro pancione non è da considerarsi una semplice vita allo stato embrionale, ma piuttosto una creatura senziente in grado di percepire i vostri movimenti, la vostra voce e anche tutto il vostro amore. Le ricerche scientifiche, negli ultimi decenni, hanno dimostrato che la mente del neonato non è affatto una tabula rasa, tant’è che oggi si parla addirittura di una vera e propria intelligenza fetale.

Il feto sviluppa già un’intelligenza personale

È stato dimostrato che il feto ha una propria intelligenza, intendendo per essa la capacità di adattarsi agli stimoli provenienti dall’ambiente circostante. Basti pensare che il nascituro non solo è in grado di percepire con i propri organi di senso ma riesce anche a elaborare risposte ad hoc agli impulsi ricevuti. Un rumore improvviso, ad esempio, può determinare nel feto l’accelerazione del battito cardiaco. Inoltre è stato anche rilevato che, a partire dalla tredicesima settimana, i feedback dei feti si differenziano in risposta a un medesimo stimolo. Ciò significa che a partire da quel momento il nascituro può essere considerato a tutti gli effetti un individuo con una propria personalità.

Movimento e suzione: il training per prepararsi alla vita

Il feto compie nel ventre materno tutta una serie di movimenti che possono essere considerati una sorta di allenamento propedeutico all’attraversamento del canale del parto; gli atti di suzione e di deglutizione poi, che possono manifestarsi già a partire dalla dodicesima settimana costituiscono per il feto un training per il futuro allattamento e per la respirazione aerea. Addirittura alcuni studiosi hanno dimostrato che i movimenti respiratori fetali sono fondamentali per il futuro sviluppo dell’apparato polmonare.

D’altra parte le riprese ecografiche tridimensionali hanno dimostrato che durante il sonno il feto assume espressioni di gioia, di allegria e di rabbia. Pur non avendo coscienza dei sentimenti che sta esprimendo, egli, tuttavia, insegna al proprio corpo a rappresentarli, in vista della propria vita futura al di fuori dello spazio amniotico.

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