Facebook: congedo parentale per papà e coppie gay

Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, è diventato papà e già ha annunciato che sarà lui a badare alla figlia Max durante i primi due mesi. Eh sì, l’inventore del social network più famoso del mondo si è preso un congedo parentale.

E dopo la prima iniziativa volta a regalare un mondo migliore alla moglie e alla figlioletta, cioè donare il 99% delle sue azioni (pari a 45 miliardi di dollari) in beneficenza, ha annunciato importanti novità in fatto di congedi parentali. Dal 1° gennaio 2016 tutti i neo papà e le coppie dello stesso sesso in Facebook riceveranno 4 mesi di congedo parentale alla nascita del bambino. Tale opportunità è rivolta a tutti i genitori che nel 2015 hanno avuto o hanno adottato un bambino.

Come ha affermato lo stesso Zuckerberg: “Facebook estenderà la maternità/paternità retribuita a prescindere dal sesso o dalla località in cui vivono a tutti i neo genitori del mondo. La mossa coinvolge in primo luogo i neo papà e le coppie omosessuali fuori dagli Stati Uniti”.

Questa decisione è volta a supportare i dipendenti in ogni momento della loro vita, e garantire un posto di lavoro stabile e che si interessa di loro. E d’altra parte, la nascita di un figlio è un momento unico e molto importante nella vita di un uomo e una donna. Riuscire a ritagliarsi del tempo (oltretutto retribuito) per stare con il proprio bambino, vedere i suoi primi progressi, cullarlo e imparare a prendersi cura di lui è il primo passo per creare una legame famigliare saldo e stabile.

L’idea di estendere il congedo parentale anche ai padri e alle coppie omosessuali, è un gesto di grande apertura. Padri e madri, infatti, meritano di essere considerati allo stesso livello in fatto di educazione famigliare e di cura dei bambini.

Secondo il Pew Research Centre (Istituto con sede a Washington che fornisce informazioni sui problemi sociali, l’opinione pubblica e su altri aspetti della vita in tutto il mondo), almeno la metà dei padri pensa di non passare abbastanza tempo con i propri figli.

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