Dossier cesareo: parto cesareo – il post-operatorio

Dopo aver affrontato le dinamiche relative alle cause che portano ad optare per un parto cesareo e alle modalità in cui questo avviene, in ultima battuta ci soffermiamo sul momento del post-operatorio Il piccolo è nato e voi siete finalmente tornate nella vostra stanza: cosa succede adesso?

In genere la convalescenza dopo il parto cesareo dura circa 3 giorni, ma potreste essere trattenute un giorno in più per un eventuale controllo. Durante il primo giorno verrà usata probabilmente la pompa per iniettare analgesico nella flebo, cosa che vi aiuterà a mettervi in piedi presto.

Entro le 24 ore dall’intervento verrete fatte alzare: iniziare a camminare il prima possibile significa limitare i problemi post intervento, come la formazione di trombi. Una volta dimesse, nel giro di pochi giorni sarete richiamate dall’ospedale per andare a togliere i punti.

Quando sarete a casa evitate di affaticarvi e chiamate in aiuto qualcuno che possa sostenervi con le faccende domestiche.  Attenzione all’addome, evitate le posture che possono darvi fastidio e se possibile utilizzate una pancera. Nel momento di allattare usate degli asciugamani arrotolati come supporto.

Provvedete a bere tanto, perché in questo modo potrete reintegrare i liquidi persi durante il parto: evitate invece per circa 6 settimane i rapporti sessuali. Evitate per le prime settimane anche di guidare l’automobile.

Quando è il caso di chiamare il medico?

Ecco alcune delle situazioni in cui è consigliato il parere del vostro dottore:

  • se improvvisamente avete la febbre che supera i 38 gradi;
  • se la cicatrice si gonfia e diventa rossa;
  • se ci sono perdite;
  • se avete un forte mal di pancia.

In conclusione, quali sono i rischi per la mamma che deve effettuare il taglio cesareo?

Ovviamente non vogliamo spaventarvi, ma ne parliamo per completezza di informazioni e abbiamo quindi infiammazione e infezione delle membrane uterine, da curarsi con antibiotici per endovena.

Potrebbe manifestarsi un’emorragia: ma i casi in cui è necessaria una trasfusione sono davvero rari.

C’è la possibilità che si formino trombi, che si infetti la cicatrice o che ci sia una reazione all’anestesia. In ogni caso la presenza dei medici potrà venire incontro a tutte le vostre necessità.

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