Dermatite da pannolino: cos’è e come comportarsi?

Uno dei disturbi più comuni che affligge i bambini piccoli è la dermatite da pannolino, un’infiammazione cutanea, parecchio fastidiosa, che si manifesta con la comparsa di chiazze rosso acceso sul sederino del bambino.

Ma scopriamo di più su questo disturbo che colpisce con maggior frequenza i bambini fino a 15 mesi.

Viene chiamata dermatite da pannolino quell’infiammazione che colpisce la pelle dei bambini piccoli e dei neonati nelle aree solitamente coperte appunto da tale indumento.

Nella maggior parte dei casi questa fastidiosa patologia provoca rossore, eritema e prurito, e può essere provocata da tanti fattori diversi, a volte persino combinati tra loro.

Si tratta di un’irritazione piuttosto semplice da identificare, dato che coinvolge la cute delle zone gluteo-perineali dei bimbi.

Di per sé è comunque un fastidio facilmente risolvibile, ma che va necessariamente approcciato in modo tempestivo e corretto così da evitare l’insorgenza di infezioni di tipo fungino o batterico.

Cos’è e come si manifesta la dermatite da pannolino

Dermatite, eritema o irritazione da pannolino sono formule comuni per indicare la medesima condizione di malessere che si sviluppa sulla pelle di un neonato che indossa per un certo periodo di tempo nell’arco della giornata un normale pannolino.

Si tratta di un’infiammazione cutanea dall’insorgenza piuttosto frequente nei bambini piccoli, e facilmente individuabile dato l’evidente arrossamento cutaneo nell’area genitale e glutea.

Non risulta essere un disturbo particolarmente grave o dalla complessa risoluzione terapeutica, ma occorre comunque prestarvi la giusta attenzione.

Di solito la dermatite da pannolino si risolve in pochi giorni e in maniera semplice, senza ricorrere a strani rimedi.

Nelle zone immediatamente sottostanti il pannolino, un altro sintomo facilmente riscontrabile è lo sbalzo d’umore del bambino che comincerà ad agitarsi e a piangere ogni qualvolta la zona del pannolino verrà lavata o toccata.

Le cause della dermatite da pannolino

Possono essere numerose e diverse tra loro le cause responsabili di questa irritazione nelle zone genitali di un bimbo piccolo.

L’infiammazione può derivare dal contatto più o meno prolungato della pelle con feci e urina.

Queste ultime possono comportare un’evidente ed importante irritazione sulle natiche e nelle aree con cui entrano a stretto contatto, specie se per un tempo piuttosto dilatato.

Risulta dunque fondamentale che mamma e papà provvedano il prima possibile a cambiare il proprio piccolo, soprattutto nelle stagioni più calde, quando la possibilità di sudorazione e macerazione si fa più elevata, mettendo maggiormente a rischio la delicata cute del neonato.

Un altro fattore che può provocare un eritema in zona perineale è il cambio di alimentazione del bimbo.

Questo cambiamento infatti determina la formazione di feci di diversa consistenza, e porta ad un’accresciuta possibilità di irritazione.

Anche uno schema di nutrizione errato della mamma può causare disturbi di tipo cutaneo al figlio.

Possibili sostanze irritanti possono infatti passare dal latte materno al bimbo, e produrre ancora una volta escrementi molto irritanti.

A provocare un’irritazione cutanea possono anche essere gli stessi pannolini, magari realizzati con percentuali anche minime di materiali irritanti.

Ulteriori cause che possono sommarsi alle precedenti sono poi rappresentate da una pelle molto sensibile del bimbo, da un cambiamento nell’utilizzo degli stessi pannolini o dei detergenti utilizzati per lavare il bambino, da uno strofinamento prolungato di vestiti o dello stesso pannolino sull’area genitale, o infine dal caso tendenzialmente peggiore in cui si innesta una proliferazione batterica o fungina che provoca a sua volta un’infezione.

Il trattamento della dermatite da pannolino

Intervenire sui sintomi dell’eritema da pannolino è piuttosto semplice quando questo disagio è presente in forma lieve. In particolare per far stare meglio il proprio bambino è sufficiente:

  1. mantenere asciutta e sempre pulita l’area genitale e perineale.
  2. cambiare il pannolino con grande frequenza, soprattutto durante i mesi più caldi dell’anno,
  3. impiegare prodotti anallergici o borotalchi appositi che possano aiutare a proteggere la delicata cute del bimbo.

Discorso ben diverso è quello che occorre affrontare qualora la dermatite vada incontro a complicazioni. Se si manifestassero infezioni di tipo batterico o fungino è necessario intervenire prontamente con specifici farmaci oltre che con antinfiammatori e antibiotici mirati.

Questi medicinali vanno somministrati a proprio figlio dopo consulto dal pediatra e soltanto dopo che il rossore non va verso consistenti miglioramenti nell’arco di pochi giorni.

Antibatterici, corticosteroidi e antifungini possono essere indicati dal medico anche qualora il bimbo manifesti ulteriori e più preoccupanti sintomi quali febbre, vesciche ed eruzioni cutanee, pus e persino insonnia.

La prevenzione della dermatite da pannolino

Detto che questo rush cutaneo ha un’insorgenza piuttosto comune in bambini di 12-15 mesi, compito dei genitori è in ogni caso quello di cercare di prevenire arrossamenti e sfoghi in area genitale.

  1. Di fondamentale importanza è il cambio quotidiano e frequente dei pannolini. Anche qualora quest’ultimo sia semplicemente umido e non ancora sporco è buona idea sostituirlo, così da lasciare il bimbo fresco e pulito.
  2. Sciacquare con acqua corrente e successivamente asciugare con grande cura le aree delicate del proprio bambino serve inoltre a mantenere idratata ma asciutta la sua pelle.
  3. Bisogna inoltre evitare prodotti che contengano sostanze come canfora, fenoli, acido borico e altri possibili elementi tossici per la pelle di un bimbo.
  4. È invece consigliato cercare di favorire il passaggio di aria sulle natiche e nelle zone genitali di proprio figlio, magari durante il pisolino o nei momenti di relax casalingo.
  5. I genitori devono essere piuttosto selettivi anche per ciò che concerne i prodotti impiegati a stretto contatto con la pelle del proprio bimbo. Vanno eliminati unguenti e pomate a base di alcol o detergenti di qualità bassa, e si possono invece adoperare con maggiore tranquillità creme all’ossido di zinco e borotalco.
  6. I pannolini prescelti non devono infine essere troppo stretti, e occorre cambiarli dopo aver lavato a fondo le mani, così da non trasmettere involontariamente al bimbo un batterio o un fungo.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *