Voglio un’altra mamma, sei brutta: ecco perché il bambino dice così

Può succedere che un bambino utilizzi un lessico offensivo verso la madre, durante un litigio o una situazione spiacevole che sta vivendo; ecco come gestire la situazione.

Le frasi, anche in apparenza offensive, pronunciate dai figli nei confronti delle madri nascondono disagi e vogliono lanciare messaggi che un adulto deve necessariamente cogliere.

La dottoressa Maria Grazia Foschino Barbaro, responsabile del servizio di psicologia dell’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari ha spiegato come reagire di fronte alle provocazioni dei più piccoli, affinché gli stessi possano trarre un insegnamento utile per la loro crescita.

“voglio un’altra mamma, sei brutta”: perché il bambino si esprime così

Può succedere che un bambino utilizzi un lessico offensivo verso la madre, durante un litigio o una situazione spiacevole che sta vivendo; ciò non deve turbare il genitore adulto che, anzi, deve porsi con un giusto atteggiamento per evitare che un simile episodio scateni reazioni negative per la crescita e lo sviluppo del bambino.

Si deve infatti tenere conto che un bimbo piccolo non ha le stesse capacità di esternare le proprie emozioni di un adulto, né riesce a dosare le parole perché non ha piena padronanza del linguaggio.

Quindi è normale che, talvolta, vengano utilizzati termini molto forti per esprimere un disagio.

Frasi offensive dei bimbi: cosa deve fare e non fare un genitore

La mamma non deve mostrarsi offesa né tanto meno rispondere con termini e frasi altrettanto forti, ma piuttosto deve avere una reazione che neutralizzi il conflitto e sia educativo.

E’ opportuno, dunque, spiegare al bambino che ogni genitore ha i propri limiti, e che aggettivi come brutto o bello non sono offese perché indicano delle caratteristiche fisiche.

Molto importante è anche chiedere al bambino di provare a spiegare perché ha risposto così, che sensazioni ha provato in quel momento e che cosa dovrebbe fare, secondo lui, la mamma per essere perdonata.
Tutto ciò servirà per creare un canale di comunicazione utile tra madre e bambino, cosicché l’adulto possa intervenire in maniera puntuale laddove ravvisi dei disagi importanti.

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