Viva le carezze della mamma!

Le coccole di chi ci ama sono il miglior rimedio contro stress, ansia, tristezza. Lo sanno adulti, ragazzi, bambini, e persino i neonati. Pare infatti che le carezze della mamma abbiano un effetto diretto sul benessere del bebè che, non solo riesce a sentirle a livello corporeo (ad esempio con un rallentamento del battito cardiaco), ma ne trae benefici a livello fisiologico.

Le carezze della mamma fanno così bene che, stando ai risultati di un recente studio britannico, resterebbero impresse nel dna del neonato. La sensazione benefica delle carezze rimarrebbe infatti “in memoria” e il bimbo e, una volta cresciuto, sarebbe in grado di portarla con sé, associando a carezze e coccole un piacere psico-fisico incondizionato e indiscusso.

Come sostiene il Dottor Jonathan Hill, a capo della ricerca inglese: “Lo studio mette in evidenza l’importanza del primo periodo post-natale. Se l’effetto epigenetico verrà ulteriormente confermato, dovremo affiancarlo ad altre evidenze sul ruolo dell’esperienza sociale precoce (ad esempio, sensibilità paterna) per concludere che le esperienze nelle prime settimane di vita possono incidere in maniera importante sul neonato”.

E mentre il neonato si rilassa sfiorato dalle dita della mamma o del papà, altrettanto capita ai genitori, che, da quel gesto di affetto così intimo e speciale verso il loro bambino, traggono una sensazione di benessere incondizionato.

Le carezze, infatti, fanno bene anche a chi le fa. Sarebbero in grado, ad esempio, di ridurre la possibile depressione post-partum nella mamma, agendo su un doppio canale: emotivo e fisco. Partendo dal piano emotivo, infatti, riuscirebbero a rallentare, sul piano fisico, la produzione dei glucocorticoidi, gli ormoni prodotti dai surreni. Il principale ormone glucocorticoide è il cortisolo, la cui secrezione è favorita dallo stress. Quindi: più carezze = minor produzione di cortisolo = minor rischio di stress e depressione post-partum.

E allora, coccoliamo i nostri bambini con carezze e baci…anche senza studi e ricerche all’avanguardia che lo confermino, sappiamo già quanto sono importanti!

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