Utero retroverso: cos’è e come si riconosce

L’utero retroverso è una variante anatomica che si manifesta in alcune donne. Il posizionamento dell’utero, come suggerisce il nome,  è orientato verso l’interno dell’addome.

Che cos’è l’utero retroverso?

L’utero retroverso è una variante anatomica dell’utero che, invece di essere orientato verso la parte anteriore dell’addome, e poggiare sulla vescica, è orientato verso l’interno.

L’utero è un organo che ha la forma di una sorta di pera rovesciata. Il fondo dell’utero, che solitamente si trova sopra la vescica, in caso esso sia retroverso è girato verso l’interno, cioè verso il retto.

E’ stato stimato che questa condizione si possa riscontrare all’incirca in 1 donna su 5, e si pensa che si manifesti, in parte, a causa di una componente ereditaria, visto che non è infrequente trovarla in donne appartenenti alla stessa famiglia.

Nella maggioranza dei casi, questa variante è una condizione congenita, ed è presente fin dalla nascita; solo in una piccola percentuale di soggetti, la posizione dell’utero si modifica come conseguenza di particolari patologie o condizioni che sopraggiungono in seguito ( ad esempio fibromi o aderenze).

Come si capisce se l’utero è retroverso?

L’utero retroverso non è riconoscibile se non con una visita ginecologica o un’ecografia, perché questa condizione non è accompagnata da sintomi particolari.

Alcune donne che presentano questa variazione anatomica potrebbero avvertire unaccentuazione dei dolori nella zona lombare durante il ciclo, o un po’ di dolore durante i rapporti sessuali, se utilizzano determinate posizioni.

Utero retroverso e gravidanza: è un problema?

Anche se in passato si credeva che fosse necessario intervenire chirurgicamente per riportare l’utero in posizione normale, oggi si sa che questa variante anatomica è del tutto naturale e non necessita di trattamenti particolari.

Di certo, l’utero retroverso non influisce in alcun modo sulla capacità di concepire e di portare a termine la gravidanza.

Quando il feto inizia a crescere, infatti, (intorno alla 15ma settimana di gravidanza) l’utero si porta spontaneamente in posizione anteriore, divenendo anteroverso, dove rimane per tutta la durata della gestazione. Una volta partorito, i legamenti lo riportano lentamente nella sua posizione iniziale.

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