Quando l’essere mamme non basta

Ci sono volte nelle quali l’essere mamme aiuta. Volte in cui vedi tutto nero, e magari è davvero tutto nero, ma l’essere mamme ci solleva. Ci fa tornate in pace. Ci fa cicatrizzare prima e meglio la ferita.

Ci sono volte in cui questo non basta. Purtroppo. Volte in cui siamo svuotate o troppo oberate. Anche a causa del nostro ruolo di mamme che richiede impegno, responsabilità, tenacia, olio di gomito. Un lavoro a tutti gli effetti, senza ferie, senza sosta, senza cambi di turno o pause pranzo.

Essere mamme aiuta. Per trovare o ritrovare l’equilibrio, per comprendere il senso della vita.

Per finire la giornata con una risata, con una rissa a suon di cuscini sul letto, per l’ultimo bacio, mentre rimbocchiamo le coperte.

Essere mamme, purtroppo, a volte, non basta.

E ci sentiamo in colpa perché dovremmo essere sempre fiere, orgogliose, felici e grate. E lo abbiamo cantato ai quattro venti, fino al giorno prima, quanto eravamo contente per questo regalo meraviglioso. Eppure, oggi, non ce la facciamo. Non ci basta. Siamo a pezzi. Il nero è nero. Più o meno profondo, più o meno sfumato. Ma nero rimane. Senza luci all’orizzonte. Perché alle volte capita. E capita a tutti gli essere umani, da sempre e per i più disparati motivi.

Il lavoro non ingrana o l’azienda è in crisi. I soldi non ci sembrano sufficienti. Litighiamo sul lavoro. Litighiamo con il marito. Le amiche mancano. Le preoccupazioni sono tante.

Ci sono mille variabili, anche piuttosto comuni, nella vita di ciascuno di noi, in grado di farci andare dritta o storta una giornata. Non sempre, l’essere mamme è più forte di tutte queste messe insieme. Ci sono momenti in cui, come un tornado, le cose difficili prendono il sopravvento.

Questo accade perché siamo prima di tutto persone, poi donne, poi mamme.

E la persona che è dentro di noi, alle volte dimenticata, può essere ferita da qualcosa, stanca o demoralizzata da un periodo difficile e non ce la fa. Non si accontenta del pensiero felice della maternità. Ma ha bisogno di tempo e della giusta cura. Tutto qua.

Noi abbiamo un compito, le une verso le altre, ricordarci a vicenda che può accadere, che è normale, che i sensi di colpa li dobbiamo mettere in un cassetto e buttare le chiave. Dobbiamo ricordarci che siamo persone. E alle persone capita anche questo.