Mamma e papà devono andare a lavoro: come spiegarlo ai figli

Per poter comunicare ai propri bimbi che mamma e papà devono andare a lavoro, è opportuno adottare il giusto approccio e spiegare ai piccoli un concetto che può fare paura.

I bambini, infatti, non riescono a capire immediatamente per quale motivo i genitori debbano allontanarsi e rimanere assenti da casa per lunghe ore.

Pertanto, è bene ricercare la modalità più adeguata e comprensibile per il bimbo, affinché riesca a vivere questo allontanamento nel modo più sereno possibile. Saranno sicuramente inevitabili i capricci e le lamentele fino al rientro a casa dei genitori, ma l’importante è trovare la corretta via di comunicazione.

Mamma deve andare a lavoro: le diverse possibilità di approccio

Esistono diverse possibilità di approccio, a partire da quella che in ambito psicologico viene definita “una verità narrabile”: alcuni genitori ad esempio scelgono di raccontare al piccolo la passione per il lavoro che svolgono, mostrandosi pieni di gioia ed entusiasmo, al fine di far arrivare al piccolo un messaggio totalmente positivo.

Altra possibilità è quella di spiegare che il lavoro è necessario nel mondo degli adulti ed evidenziare ancora una volta gli aspetti positivi, quali ad esempio la possibilità di mettere da parte i soldini che serviranno poi per tanti acquisti, compresi quelli dei giocattoli o di qualsiasi altro regalo per il bimbo.

L’importanza della comunicazione verbale e non verbale

Per spiegare ai bimbi, soprattutto in tenera età, che mamma e papà devono andare a lavoro, è consigliabile utilizzare la dimensione del racconto: in questo modo si può comunicare in modo semplice ed immediato, ricordandosi sempre di associare alla comunicazione verbale anche quella non verbale, fatta di sguardi, espressioni e gesti.

È importante riuscire a suscitare la curiosità dei piccoli, senza lasciarsi frenare da eventuali capricci: il concetto che si deve trasmettere è quello di fiducia e stabilità, facendo la massima attenzione nel contempo a rendere sempre più piacevole il rientro a casa, come momento completamente dedicato alla famiglia, all’ascolto e alla condivisione con i bimbi.

13 commenti

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  1. Io rientrata quando mio figlio aveva 10 mesi ancora adesso mi sento in rimorso ad aver perso tutte le cose importanti che fanno le ha viste mia mamma quando lo teneva mia mamma stavo anche un po tranquilla ma cin mia suocera negli lasciar perdere comunque le mamme dovrebbero fino a una certa età avere un assegno dallo stato per poter badare ai propri figli e invece quando sono cosi piccoli ci tocca andare a lavorare che leggi ci soni in Italia nessuna tutela alto che in certi paesi e chi ci rimette sono i bambini che hanno bisogno della mamma

    • Io sono stata malissima a 5 mesi. Ma sono stata fortunata perché facevo solo 3 ore e lui nel frattempo era col papá. Anche se piangeva, ero abbastanza fiduciosa in mio marito.

    • Credimi io ho lasciato mia figlia a 4mesi e sono stata nei tuoi panni..ma se i bambini ti vedono nervosa e triste è peggio…l’importante è parlare tranquillizzare i bambini