Lettino: un cambiamento al cardiopalma per la mamma

Prima uscita senza pupo! Dopo 6 mesi dalla sua nascita.. sarà vero? Sto sognando? Sono davvero evasa??

E poi ecco lì la conoscente, che ti guarda, osserva se sei tornata in forma, se i capelli sono ben pettinati, se hai le occhiaie e ti ferma per, apparentemente, domandarti come va (più per educazione che per interesse) ma tu sai che fondamentalmente vuole solo sapere curiosare nella tua vita. In poche parole ficcare il naso o farsi i fatti tuoi se vi piace di più..

“Ciao! Come stai? Wow ti vedo in forma ma sembri stanca… come va con il pupo?”
– “bene grazie, certo è stancante e a volte difficile ma è davvero stupendo!”
– “Eh si immagino.. cresce bene? Mangia abbastanza?”
– “si è un piccolo leoncino di segno e di appetito, abbiamo iniziato lo svezzamento! sputacchia un po’ ma è così buffo!”
– Oh che carino! Quindi ora dorme da solo nella sua cameretta, se lo svezzi ormai è grande no..?”
“no, dorme in camera con noi per il momento siamo passati dalla culla al lettino .. ti dirò mi sono emozionata e mi è scesa qualche lacrima”

Faccia sbigottita, con fumetto sopra la testa arrecante la seguente scritta: poverina ha l’esaurimento post parto!
….
“Ma vah che lacrime siamo cresciuti tutti! E sarebbe meglio metterlo nella sua cameretta o lo vizi per nulla”

Ci salutiamo e mi allontano bofonchiando tra me e me certo che siamo cresciuti tutti ma … lei non ha figli non può capire..

Quante volte ho sentito questa frase rivolta a me prima: non hai figli non quindi puoi capire, affermazione brutale atroce e antipatica. Me l’hanno detta in tanti, conoscenti mamme, parenti mamme, amiche mamme, mia mamma, mia cognata che considero una sorella, la mia vera sorella … possibile che fossero tutte così cattive con me? E adesso mi sono trasformata in mostro che penso la stessa cosa?

Sì certo siamo cresciuti tutti, dal latte siamo passati alle pappe, dal pannolino al vasino e dalla culla al lettino. Ma ciò non significa che non scateni emozioni nella mamma e a volte disagio nel bambino.

La culla o il lettino? Con i genitori o nella sua cameretta? E il bunker lo abbiamo considerato?

Anche io prima che Thomas nascesse pensavo: lui dormirà da subito nella sua cameretta, niente vizi altrimenti poi me lo trovo nel letto fino ai suoi 10 anni.

Poi le mie amiche, mamma, cognata, sorella, le stesse del non puoi capire ma ora che avevo la pancia con più tatto mi dicevano: “vedrai averlo nella stanza con te semplificherà le cose, lo sentirai prima se si sveglia, alla fine tu ti sentirai più tranquilla”.

Ma vah! Lo pensavo io. Figurati se un tramezzo di un condominio isola acusticamente il pianto di un neonato che si avverte a km di distanza..
ma poi, quando la mamma stringe tra le braccia il suo cucciolo, quel tavello di 8cm scarsi di mattone, magari solo cartongesso, diventano spessi: non sono 8cm, sono il muro di cemento di un bunker anti-atomico.

E tu non vuoi che il tuo cucciolo dorma al di là di quel muro indistruttibile. Così già all’ottavo mese di gravidanza quando il mio pulcino mi aveva del tutto conquistata con i suoi balletti, il spaventarsi ogni volta che suonava la sveglia la mattina, le partite di calcio con i miei reni ho montato con mio marito la culla, quella da affiancare al letto.

Mettiamola li, dalla mia parte. Non ci sta? Spostiamo il letto.
Così facendo la testiera copre l’interruttore della luce della stanza.
Amen mi alzo e uso l’interruttore ma lui dorme li. A fianco a me.
Tra il bordo del mio letto e la sua culla ci sono si è no 20cm e quando mi alzo mezza addormentata rischio di finire anche io nella culla ma va bene così.

Sento ogni suo respiro, ogni suo movimento, percepisco quando si stiracchia, quando si raggomitola, quando si scopre e ha freddo, quando si agita perché ha caldo. Lo sento quasi come lo sentivo quando era in me.

Perché anche se ora occupa un suo posto su questo pianeta per me non è solo un semplice nuovo individuo, è un pezzo di me che vive fuori di me. Argomentazione stramba ma così vera.

La prima cosa che abbiamo comprato quando ero ancora al 4 mese è stata la cameretta, volevo che avesse il suo nido come l’ho avuto io da piccola.
I mobiletti per i vestitini con le ante azzurre su cui abbiamo apposto stickers con i cagnolini, il fasciatoio con una mensola su cui posizionare a portata rapida tutto l’occorrente per il cambio e il lettino. Quello classico 130x70cm, non la culla, niente vizi! Per fortuna la culla me l’hanno regalata.. chi ha visto prima di me, sapeva prima di me, ha sperimentato prima di me.

Lui… Il nemico con le sbarre

Ed ora che nella culletta sta stretto mi avvicino al lettino che io e il suo papà avevamo scelto con tanto amore, bianco dai bordi stondati, con le sponde rivestite in plastica anti morso, con gli stickers personalizzati con i cavallini..
Lavo le lenzuolina adatte, le stiro, preparo tutto per bene: prima la fodera salva materasso anti soffoco, poi le lenzuola, poi il piumone, quello bianco con la giraffa. Monto anche la giostrina, la casetta delle apine regalo dei nonni.

È tutto pronto, tutto profumato, tutto accogliente, tutto perfetto. Ma…
Ma quel lettino scelto con tanto amore ora è enorme, è alto … è un nemico. Ma è il mio nemico, non il suo.

Perché lui ci dorme dentro sereno e tranquillo più comodo, decisamente più comodo rispetto alla culla in cui era stretto e dove lo trovavo sempre spiaccicato sul bordo come dentro una rete da pesca. Mi dico il materasso è indubbiamente migliore per la schiena.. questo pensiero mi aiuta un po’.. ma…

Finito di preparare il letto piango.. e dico a mio marito non so se questa sera lo metto qui. Ma lo faccio e la prima notte fila alla grande. La mattina rifaccio quell’enorme lettone e ripiango.

Nella camera ora di letti c’è ne sono 3, il nostro matrimoniale, la culla piccola tenera e indifesa e lui il nemico. Quello che mi fa piangere quando lo guardo, quello che mi fa stringere il cuore perché mi mette davanti alla realtà. Il mio bimbo cresce e lo fa veloce e inesorabile.

E si fa parte della vita, è normale, si deve essere orgogliosi delle conquiste dei propri piccoli e lo sono anche io. Ma lui è ancora il mio cucciolo indifeso che amo stringere e coccolare e che mi scioglie quando si addormenta sul mio petto stringendo una mia ciocca di capelli come io mi terrei all’albero maestro di una nave in mezzo all’oceano durante un uragano.

Penso che terrò ancora per un po’ quella culla in camera perché anche se i bimbi percorrono veloci la loro scalata verso la vita, a volte alcune mamme arrancano un po’ di più.

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