La solidarietà dei bimbi ai tempi del coronavirus: i tablet donati ai ricoverati

I bambini possono essere di grande insegnamento in momenti come quello che il mondo intero sta vivendo a causa della pandemia Covid-19.

Infatti gli alunni di una scuola materna di Pistoia hanno donato dei tablet e alcuni disegni al reparto di Osservazione Intensiva dell’ospedale San Jacopo della città toscana.

Un gesto di solidarietà dal grande valore

Il periodo non è dei più semplici all’interno dei reparti ospedalieri: tante persone sotto osservazione e alle prese con ansie e talvolta solitudine forzata per evitare contagi in famiglia.

A questo ultimo aspetto hanno pensato i bambini della scuola materna ‘Il Melograno’ di Pistoia che hanno così deciso a loro modo di donare qualcosa di utile alle persone ricoverate.

Infatti hanno donato dei tablet al reparto di Osservazione Intensiva dell’ospedale di Pistoia in maniera tale da far sentire più vicini i loro cari e combattere questo virus anche con la forza del proprio cuore. 

Gli stessi bambini della scuola hanno deciso di omaggiare i pazienti presenti nel reparto con dei disegni di incoraggiamento e speranza, una sorta di abbraccio immaginario che ha riempito di amore l’ospedale della città toscana.

I medici e il personale sanitario non ci ha pensato su due volte e ha subito appeso alle mura del reparto i disegni così da rendere l’atmosfera senza dubbio meno pesante per i ricoverati.

La grande emozione di pazienti e medici

Il gesto di solidarietà dei bambini della scuola materna pistoiese ha fatto battere il cuore non solo dei pazienti sotto osservazione, ma anche dei medici impegnati in prima linea nella lotta al Coronavirus.

Ecco perché il direttore della struttura, Andrea Cai, e la coordinatrice infermieristica, Nicoletta Corsi, hanno omaggiato i piccoli con una lettera molto emozionante e che vuole essere un messaggio per tutti.

Un pensiero semplice ma che ha permesso di migliorare la condizione di ricovero di tante persone alle prese non solo con problemi di salute, ma anche con situazioni di ansia e paura, oltre che di solitudine obbligata per via dell’impossibilità di avere al proprio fianco amici e parenti.

Nella lettera è stato anche precisato che questi disegni donati non verranno rimossi anche dopo che l’emergenza sarà passata così da ricordare questo periodo complesso che ha esposto la fragilità enorme dell’uomo che spesso si sente troppo potente senza esserlo davvero.