Indennita di maternita per disoccupate: cosa sapere

Se aspetti un bambino, hai diritto all’assegno di maternità, sia che lavori sia che tu non abbia un impiego. Se nel primo caso la cosa è nota praticamente a tutti, il secondo lo è un po’ meno. Vediamo, quindi, di fare un po’ di chiarezza in merito.

Nei mesi a cavallo del parto, la lavoratrice madre ha il diritto e il dovere di astenersi dal lavoro. Per questi mesi, l’INPS eroga a diverse categorie di donne lavoratrici (fra cui le dipendenti e le autonome) l’indennità di maternità, come integrazione salariale sostitutiva della retribuzione in questi mesi.

Anche le lavoratrici disoccupate, a certe condizioni, hanno diritto all’indennità di maternità. Se fra la data di cessazione del rapporto di lavoro e l’inizio del periodo in cui si ha diritto all’indennità di maternità sono trascorsi meno di 60 giorni si ha diritto all’assegno; per le lavoratrici che sono in mobilità e in cassa integrazione, l’assegno spetta anche se sono trascorsi più di 60 giorni fra la fine del rapporto di lavoro e il congedo di maternità (o astensione obbligatoria dei 5 mesi).

Un caso ancora differente è quello delle donne che lavorano in settori, come lo spettacolo, a cui non è applicabile l’indennità di disoccupazione. L’indennità di maternità spetta loro se negli ultimi 2 anni hanno versato almeno 26 contributi settimanali e se non sono trascorsi più di 180 giorni fra la cessazione del rapporto di lavoro e l’inizio del congedo di maternità.

L indennità dura 5 mesi (dai due che precedono il parto ai tre successivi) ed è pari all’80% della retribuzione annua media giornaliera convenzionale, tenendo conto anche dei contributi versati.

L’indennità di maternità per le disoccupate è cosa diversa dall’assegno sociale che i Comuni versano alle donne in gravidanza che non hanno i requisiti per l’indennità di maternità (ad esempio le casalinghe): in questo caso, l’importo complessivo a cui si ha diritto è 1.545,55 € per ogni figlio nato (quindi, per i parti gemellari l’importo raddoppia).

 

12 commenti

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  1. Io abito sola con il mio bambino di 6 mesi. Siamo io e lui da soli, x motivi che non sto a scrivere qua. Non ho diritto a niente che voi sappiate? Io sono disoccupata da circa 2 anni. Mio figlio è stato riconosciuto da suo padre. Grazie

  2. È giusto che le mamme che hanno contribuito alle casse dello stato per tanti mesi/anni e poi perdono il lavoro, abbiano diritto alla maternità. In certi casi, però, rimanere a casa con i figli è una scelta, in quel caso non condivido anche perché io non ho scelta, ho bisogno del secondo reddito, quindi sarebbe ingiusto nei confronti di una madre che lavora 8h per tornare a casa e ricominciare tra figli casa e marito…

  3. Ieri si parlava di uno stipendio che è un diritto ben diverso, se ci sarà secondo me tante donne/mamme sceglierebbero di occuparsi dei propio figli ,casa,…con tranquillità perché si lavora per bisogno e nn per scelta … si ha bisogno sempre e nn per un tot. di mesi oltretutto se si chiama il numero verde dell’inps dai pure fastidio …lasciamo perdere …

  4. Ma hanno anche diritti a un lavoro se restano disoccupate per fallimento dell’azienda appena partorito il secondo figlio. Con 2 bambini piccoli non ti da lavoro nessuno .

  5. Sono mamma, casalinga e disoccupata ho avuto diritto al bonus bebè alla cifra da voi dichiarata ma per altri aiuti non se ne parla, e ritengo che non sia giusto. Ho deciso di mettere al mondo un figlio nel mio paese ma i veri aiuti lo ricevono molto di più gli stranieri,un bimbo non ha colore, etnia e religione è vero, ma chi ci governa non ci conosce come dice, abbiamo bisogno di più diritti e aiuti