‘Il lockdown? Ha fatto bene ai bimbi’: gli aspetti positivi della quarantena secondo i pediatri

La quarantena forzata in casa con mamma e papà durante la fase più acuta dell’emergenza Coronavirus nel nostro Paese ha fatto bene ai bambini: è quanto affermano molti pediatri secondo i quali non solo è migliorata la salute dei nostri bimbi ma i più piccoli hanno sviluppato anche un maggior senso di responsabilità.

Gli effetti positivi del lockdown sui bimbi

Per la prima volta nella storia i bambini italiani (ma non solo) sono rimasti due mesi lontani dalla scuola ma anche chiusi in casa assieme ai genitori: un’esperienza inedita che, se da un lato ha creato non pochi problemi di convivenza e contraccolpi psicologici per alcuni nuclei famigliari, dall’altro pare sia stata un toccasana per i più piccoli.

Infatti a detta di diversi pediatri il lockdown forzato ha giovato alla salute fisica dei nostri bimbi anche se “gli effetti di questa situazione che stiamo ancora vivendo saranno chiari solo fra molto tempo”: inizialmente spaesati, pian piano si è notato nei bambini un miglioramento nei comportamenti e un maggior senso di responsabilità per via delle nuove regole che hanno dovuto imparare.

I benefici alla salute fisica e psicologica

A livello sanitario l’obbligo di stare a casa ha ridotto i casi di varicella e morbillo tra i bimbi, maggiormente accuditi e coccolati dai genitori che finalmente hanno potuto dedicare loro del tempo: secondo Alberto Villani (presidente della SIP, Società Italiana di Pediatria) “ci sono vari aspetti positivi anche se dipende sempre dalla realtà famigliare e dallo status sociale”; dunque la quarantena è stata un’opportunità per stare assieme e insegnare ai bambini le norme di igiene personale, di distanziamento sociale e rispetto dell’altro.

“Non va nascosto nemmeno che vi sono stati dei disagi soprattutto per chi ha bimbi con disturbi del comportamento e in mancanza dell’aiuto di specialisti” ha aggiunto Villani precisando che tuttavia i benefici sono stati maggiori per i più piccoli, a differenza dei genitori che sembrano diventati ancora più timorosi.

D’altro canto i rapporti intrafamiliari sono migliorati e anche il ruolo genitoriale sembra essersi rafforzato nella quarantena: le mamme e papà sono tornati a essere figure di riferimento, aiutando i bimbi a scoprire degli hobby e un rinnovato senso di solidarietà. Alcuni pedagogisti hanno pure messo in evidenza che “è cambiato anche il loro rapporto con la tecnologia, dato che pc e smartphone sono diventati non solo oggetti di svago ma strumenti didattici per imparare cose nuove e restare in contatto con i propri amici”.

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