I «sì» che non diamo

Sarah gironzola per la cucina, vede la torta pronta, prima di cena: “Posso assaggiare?”

No.

Ci penso un attimo e poi mi correggo: “Anzi, sì”.

Lei sorride che gli occhi le fanno il giro negli occhiali, vanno a spasso come pesci golosi.

“Solo un pezzetto, però, solo un assaggio”.

Prova a togliere no, per una volta, e dire sì. Ché i no veri sono pochi, e molti sono solo di buonsenso, ma poi… buonsenso di chi?

Prova a togliere no, per una volta, e dire sì.

Quando tuo figlio vuole un cartone in più, uno solo, e tanto lo sa già cosa rispondi. Forse lo scuoti un po’, a non dire di no. È vero, hanno bisogno di regole solide. Ma se una volta dici sì, gli insegni che la vita è imprevista, gli insegni lo stupore, i fuori schema: gli insegni un sorriso.

Prova a dire sì anziché no, anzi ballaci dentro: “Va bene, puoi mangiarti tutta quanta la scatola di biscotti, però mi raccomando finisci tutto che le cose a metà non si lasciano mai”. Vedi che ride, perché ha l’età per capirlo che scherzi, se non sono i quattro biscotti che voleva lui né i due che imponevi tu, tre andranno bene, e intanto avete riso.

Non dire no, come prima risposta: e perché “no”? Possiamo andare ancora fuori? No. Possiamo giocare ancora? No. Posso prendere ancora un libro? No. Posso vedere? No.

L’infanzia è un tracciato a zigzag tra i nostri no.

Sai come s’accende, un bambino, quando lo spiazzi in un sì?

Va’ che mica è stupido, non è un sì che lo diseduca, non è un sì che lo abbandona, non è un sì che lo renderà tiranno né padrone.

I sì che non diamo sono quelli delle nostre paure.

I sì che non diamo sono quelli dei nostri impegni.

I sì che non diamo sono quelli che non abbiamo avuto.

Scontati come i piumini ai saldi. Indiscutibili come le tavole della legge. Nessuno li questiona più, ormai. Stanno lì come birilli: dai, lancia la tua palla ovvia, buttane giù quanti più ti è possibile. I sì che non diamo sono la nostra obbedienza al mondo mentre ci lamentiamo che il mondo non cambia mai.

Non dire no, oggi, per una volta. Per una volta sola.

I sì che escludiamo sono le nostre paure.

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