Genova: in un classe prima di 24 bambini, 7 sono disabili: genitori e insegnanti presentano un esposto in procura

All’Istituto scolastico “Duca degli Abruzzi” di Genova, una prima classe della primaria avrà in totale 24 bambini, sette dei quali con disabilità. Sia gli insegnanti che i genitori stanno protestando e chiedono che la classe sia “sdoppiata”.

Le richieste di docenti e genitori

Dopo aver appreso la notizia riguardo alla formazione della classe, il personale docente della scuola, insieme ai genitori degli alunni, si sono rivolti alle autorità scolastiche in modo che siano recepite le risorse umane necessarie per poter sdoppiare la classe e garantire in questo modo un corretto diritto allo studio per tutti i bambini.

La gestione di questa pratica è burocratica ma i problemi sono legati sia ai docenti “comuni” che ai molti insegnanti di sostegno che si ritroveranno in classe per l’assistenza dei bambini disabili.

Secondo i regolamenti il numero massimo di alunni di una classe, in presenza di disabili, è di 20, ma sempre a livello legislativo si possono costituire delle sezioni che hanno da un minimo di 15 alunni ad un massimo di 26.

Questa doppia lettura delle norme non ha permesso fino a questo momento di ottenere dall’ufficio regionale preposto, il consenso allo sdoppiamento della sezione.

L’assemblea cittadina

Il sindacato Usb ed il comitato genitori “Amici della dieci” nei giorni scorsi hanno svolto un’assemblea durante la quale si sono schierati contro il “budget immodificabile” che viene assegnato per la formazione delle classi da parte degli uffici regionali e territoriali, e di seguito sono state raccolte le firme con le quali è stato presentato in procura l’esposto per la richiesta di sdoppiamento.

Una delle sindacaliste, l’insegnate Laura Spierto, ha spiegato che anche il dirigente ha le mani legate e dopo la richiesta fatta dal preside dell’istituto alle varie famiglie per spostare i loro ragazzi in altre scuole, che è stata rifiutata, si è arrivati all’esposto.

Oltre a presentare l’esposto in procura, le famiglie dei bambini hanno intenzione di inviare una lettera scritta al ministro dell’Istruzione, nella quale richiederanno il suo intervento per risolvere questa situazione che si è venuta a creare a Genova.

La stessa sindacalista ha comunicato che nelle prossime settimane saranno seguite tutte le iniziative già presentate ed eventualmente ne saranno impostate altre, a tutela del diritto allo studio dei ragazzi.

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