Fase 2: le mamme chiedono chi si occuperà dei bambini

A breve le mamme dovranno tornare a lavoro con la Fase 2 dell’emergenza Coronavirus, ma non sanno a chi lasciare i loro bambini. Le misure del Governo sono del tutto insufficienti e l’allarme è reale, con i nonni a distanza di sicurezza e il bonus baby sitter del tutto inadeguato.

Mamme lavoratrici: chi accudirà i bambini

Con la Fase 2 che a breve vedrà il ritorno delle mamme a lavoro, si profila un problema enorme per chi non sa a chi lasciare i propri bambini. Le condizioni che si sono delineate sono quelle dei nonni forzatamente assenti, che da sempre rappresentano un welfare di comodo, ma che adesso sono costretti al distanziamento sociale. Di conseguenza c’è la necessità di una baby sitter, che dovrà accudire i bambini per gran parte della giornata, ma il bonus di 600 euro è del del tutto insufficiente. Come se non bastasse c’è chi ha già chiesto tutti i permessi e le ferie possibili. Tante mamme cominciano a pensare di essere costrette a lasciare il lavoro, con una ricaduta economica disastrosa sia a livello familiare che su larga scala.
La loro voce è stata amplificata anche da un blog con più di 50 mila follower, Mammadimerda, che ha lanciato l’hashtag #noncisiamo, riferito all’operato del Governo che nei vari decreti relativi all’emergenza coronavirus ha completamente dimenticato questo aspetto.

Aiuti concreti per le mamme lavoratrici

Le mamme lavoratrici chiedono aiuti concreti e interventi che gli possano permettere di continuare a lavorare, senza essere costrette a dover scegliere tra figli e lavoro.
Le scuole chiuse a causa dell’impossibilità di assembramenti non si riapriranno prima di settembre e non è neppure sicuro che accadrà. Tutto dipende dall’andamento dei contagi, dalle possibili nuovi ondate e dall’indispensabile tutela della salute dei bambini. Chiedono anche attenzione sul fatto che i più piccoli devono essere seguiti nei collegamenti a distanza scolastici e questo significa attenzione, conoscenza dei sistemi informatici e possesso di un dispositivo, come tablet o pc, che non tutti hanno o possono permettersi di acquistare.