Farmaco antiepilettico sotto accusa: può provocare gravi malformazioni al feto

Depakin, un antiepilettico distribuito dalla casa farmaceutica Sanofi, è stato messo sotto indagine in Francia per “omicidio colposo”, in quanto avrebbe degli effetti mortali sul feto.

Le indagini su questo medicinale erano iniziate quattro anni fa e sono 42 le famiglie che sono coinvolte nell’accusa.

Fino a questo momento le accuse erano di “inganno aggravato” e “lesioni involontario”, ma ora si è aggiunto un nuovo capo di accusa, quello di omicidio colposo, collegata alla morte di 4 bambini.

L’antiepilettico sotto accusa

Il reato ipotizzato contro Sanofi è quello di “omicidio involontario”. Secondo le accuse la famosa casa farmaceutica francese non avrebbe fornito informazioni sufficienti sugli effetti collaterali del medicinale alle donne che si trovano nel periodo della gravidanza e questo ha comportato degli aborti terapeutici.

Il medicinale è un antiepilettico, conosciuto nel nostro Paese con il nome commerciale di “Depakin” ed è a base di acido valproico e sodio valprolato. Dopo l’inizio delle indagini nel 2016, quando gli inquirenti avevano ipotizzato un reato meno grave, la truffa aggravata, con lesioni involontarie, ora le accuse sono state aggiornate in “omicidio colposo“, collegando la casa farmaceutica alla morte di 4 bambini (tutti di poche settimane o mesi di vita), avvenute tra il 1990 e il 2014.

Uno degli avvocati che patrocinano la causa, Charles Josep-Oudin, ha parlato delle gravi responsabilità della casa farmaceutica in quanto circa il 40% dei bambini nati da madri che avevano assunto il farmaco antiepilettico nel periodo della gravidanza, sono affetti da disturbi dello sviluppo neurologico, oltre al 10% che non sono nati in quanto le madri hanno dovuto sottoporsi ad aborto terapeutico a causa delle malformazioni dei feti.

Indennizzi dallo Stato

Le famiglie coinvolte in questa battaglia giudiziaria hanno costituito un comitato, l’Apesac “Aide aux parents d’enfants souffrant du syndrome de l’anticonvulsivant” e il nuovo capo di accusa nei confronti della Sanofi è una vittoria, anche se parziale, nella battaglia che stanno portando avanti perché il gruppo farmaceutico francese riconosca le sue responsabilità e dia anche una prova della sua moralità e della sua etica, facendo in modo che i bambini abbiano le dovute cure.

Per tre delle famiglie coinvolte sono arrivati gli indennizzi da parte dello Stato, con corresponsione di cifre tra i 20.000 ed i 157.000 Euro. Un indennizzo che è stato riconosciuto dallo Stato, in quanto anche l’Agenzia del farmaco ha tardato a comunicare le problematiche relative al Depakin, dopo esserne venuta a conoscenza.

La portavoce del comitato, Marine Martin ha dichiarato che la strada per ottenere una giustizia completa per le famiglie è ancora lunga.

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