Differenza tra fecondazione e inseminazione: facciamo chiarezza!

Fecondazione in vitro e inseminazione artificiale sono entrambe tecniche di procreazione medica assistita (PMA) ma differiscono per moltissimi aspetti. Nelle metodologie di PMA si possono distinguere vari cicli: l’inseminazione artificiale fa parte del primo livello di cicli volti ad aiutare la procreazione, mentre la fecondazione in vitro (FIVET o ICSI) sono tecniche del secondo livello. Quindi, in caso di difficoltà a procreare per imperfezione del liquido seminale o anovulazione (vale a dire la presenza non costante della fase ovulatoria), i primi approcci di assistenza vengono effettuati con l’inseminazione e solo successivamente si prova con la fecondazione in vitro. Ma vediamo nel dettaglio in cosa consistono le due metodologie di PMA e dove differiscono.

Fecondazione in vitro

La fecondazione in vitro prevede l’aspirazione dal follicolo degli ovociti della donna che poi vengono fecondati in laboratorio. La tecnica di fecondazione in vitro più semplice, usata soprattutto nei casi di lieve infertilità maschile, è la FIVET: consiste nel posizionare ovociti e spermatozoi, selezionati in base a mobilità e regolarità morfologica, in un terreno di coltura e lasciare che la fecondazione avvenga naturalmente. Uno o due embrioni vengono poi impiantati nell’utero della donna, mentre quelli eventualmente in eccesso possono essere congelati per successive gravidanze o donazioni a coppie infertili. La tecnica ICSI (iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo) rientra sempre tra le metodologie di fecondazione artificiale, che avviene quindi al di fuori dell’utero, e consiste nell’iniettare un singolo spermatozoo, o un suo precursore, direttamente nel citoplasma ovocitario. Anche in questo caso, l’embrione formatosi viene reimpiantato nell’utero. Il costo della fecondazione in vitro varia a seconda che questa avvenga con ovuli e spermatozoi della coppia ovvero con il coinvolgimento di donatori. Indicativamente, si parla di un costo che va dai 5.000 ai 6.200 euro rivolgendosi a strutture private, ma rivolgendosi alle strutture pubbliche è quasi nullo. Se l’infertilità è dimostrabile infatti il sistema sanitario nazionale copre quasi tutti i costi che la coppia deve sostenere per una PMA.

Inseminazione intrauterina

L’inseminazione intrauterina (IUI) è anch’essa una metodica di procreazione alternativa a quella naturale ma differisce profondamente dalla fecondazione artificiale soprattutto perché, contrariamente a quest’ultima, avviene nell’utero della donna. Infatti, l’inseminazione intrauterina consiste nell’inserimento degli spermatozoi direttamente nell’utero attraverso un particolare catetere flessibile. Questa tecnica prevede, diversamente dall’inseminazione artificiale, una preparazione farmacologica ormonale, per incrementare la produzione e la dimensione dei follicoli nell’utero, e un trattamento in laboratorio degli spermatozoi, per aumentare le probabilità che raggiungano l’ovocita della donna.
L’inseminazione intrauterina avviene in sede ambulatoriale e ad essa segue una terapia a base di progesterone che dev’essere assunto dalla donna per 14 gg e serve a supportare la fase luteale, vale a dire quella immediatamente successiva all’ovulazione.