Citomegalovirus in gravidanza: come difendersi

Virus piuttosto comune, che può contagiare chiunque e a qualunque età, il citomegalovirus è un nemico che spesso resta silente: nessun sintomo sull’organismo, oppure sintomi troppo generici, che tendono a essere confusi con quelli dell’influenza (febbre, senso di affaticamento e stanchezza, mal di gola).

Se il più delle volte il contagio non lascia conseguenze importanti, in gravidanza il citomegalovirus può diventare invece molto pericoloso, perché i bambini ancora nella pancia della mamma e i piccoli al di sotto dei tre anni sono fra le categorie più a rischio.

Il citomegalovirus si trasmette attraverso i liquidi corporei (saliva, lacrime, secrezioni vaginali, latte materno, ecc.), ma può essere trasmesso anche durante la gravidanza, da una madre infetta al feto. In questo caso si parla di citomegalovirus congenito, pericoloso soprattutto se la madre lo contrae proprio durante la gestazione (se invece il contagio è avvenuto prima, il rischio di trasmissione è più ridotto).

Citomegalovirus in gravidanza

Nei bambini contagiati in pancia i sintomi possono restare silenti per mesi o anche anni dopo la nascita, e i bambini risultano all’apparenza completamente sani. A distanza di tempo, però, in molti casi i sintomi compaiono e possono essere temporanei – con problemi a fegato, milza, polmoni, ittero e chiazze rosse sulla pelle –, oppure permanenti, portando a disabilità gravi come sordità, cecità o ritardi nello sviluppo cerebrale. Insomma, un rischio da non sottovalutare.

Oltre ad essere i più esposti al contagio, i bambini sono anche i più soggetti a trasmettere il virus: se siete incinta e vi ritrovate a stare con bimbi sotto i tre anni (ad esempio se lavorate in un asilo), attenzione al contatto con la pipì quando cambiate il pannolino e a come maneggiate piatti e stoviglie che possono essere entrate in contatto con la saliva. Ciò perché se il bambino ha il citomegalovirus (per averlo a sua volta contratto in pancia dalla madre), può trasmetterlo anche a voi.

Ma niente allarmi, per mettersi al riparo dal contagio basta seguire poche semplici regole d’igiene:

  • lavare con cura e di frequente le mani
  • disinfettare le superfici che possono essere entrate in contatto con secrezioni corporee
  • non condividere piatti, bicchieri e altre stoviglie
  • non baciare i bambini sulle labbra

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