Bonus latte artificiale 2024: ecco come funziona

Bonus latte artificiale 2024, per le donne affette da determinate patologie che impediscono loro l’allattamento naturale.

Per accedere a tale diritto è necessario, oltre a certificazione medica che attesti una delle patologie elencate nel decreto, anche la presentazione di un ISEE che non superi una certa soglia di reddito.

Il diritto al latte artificiale è valido fino al sesto mese di vita del bambino e consiste in un assegno pari a 400 euro mensili, all’incirca la cifra spendibile per la fornitura mensile.

Saranno i centri di cura, i presìdi delle aziende sanitarie locali e le farmacie convenzionate a erogare direttamente i prodotti, a seguito della consegna della certificazione.

Il decreto attuativo del Ministero della Salute: latte artificiale gratis per le madri affette da alcune patologie

Una misura di solidarietà sociale che è stata pensata e voluta a tutela non solo della madre ma anche e soprattutto del nascituro, il quale non può rischiare di avere uno sviluppo compromesso da carenze alimentari dovute a malattie della madre.

Per poter beneficiare del diritto al latte artificiale è necessario certificare una delle patologie elencate nel decreto e presentare la certificazione ISEE familiare non superiore a trentamila euro annui.

Il diritto può essere esercitato entro il sesto mese di vita del bambino. Ogni regione e provincia autonoma può dettagliare la normativa, senza però stravolgere le linee guida del decreto.

Bonus latte artificiale: le patologie che danno diritto

Le patologie che danno diritto al bonus sono elencate nel decreto; si tratta di patologie che in certi casi impediscono l’allattamento, come ad esempio l’allattogenesi ereditaria, la mastectomia bilaterale, l’ipotrofia bilaterale della ghiandola mammaria e la sindrome di Sheehan.

Sono inoltre incluse alcune condizioni patologiche temporanee, da monitorare mese per mese, le quali hanno essenzialmente natura virale: infezione da virus varicella zooster, infezione da streptococco di gruppo B, infezione da HSV con lesione erpetica, mastite, infezione da HCV con lesione sanguinante del capezzolo.

A queste si aggiungono altre situazioni, incompatibili con l’allattamento, come assunzione di droghe, alcolismo e assunzione di farmaci e esecuzione di scintigrafie.

Sarà il medico curante della paziente a controllare mensilmente l’andamento della situazioni sopra descritte, con l’ausilio di esami e consulti specialistici.

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