Bambini zebra: chi sono e come gestirli

Con il termine bambini zebra si definiscono quei bimbi iperdotati e per questo purtroppo spesso incompresi.

Proprio il loro quoziente intellettivo superiore alla media li rende piuttosto difficili da inserire in un contesto scolastico, familiare e sociale per così dire normale.

Si usa anche il termine gifted ovvero dotato, che ben rappresenta il bagaglio di capacità che questi bambini hanno a loro disposizione, e che li contraddistingue dagli altri bimbi della stessa età.

Chi sono i bambini zebra?

Quei bimbi definiti zebra sono bambini caratterizzati da un QI, ovvero da un quoziente intellettivo, superiore alla media.

A questo si aggiunge solitamente anche un’accentuata sensibilità che spesso li allontana da un punto di vista emotivo e sociale da amici, compagni di scuola e anche familiari.

Tanti esperti hanno trattato l’argomento parlando di iperdotazione, termine utilizzato ad esempio anche dalla psicologa Daniela Lucangeli, dell’Università di Padova.

La dottoressa per cercare di definire meglio questi bimbi zebra ha fatto un paragone con i semi, che hanno a disposizione un tesoro di notevole valore, ma che devono essere messi in condizione di attecchire e dunque fare frutto.

Come gestire questi bambini?

I primi a doversi occupare di questi bambini dotati sono chiaramente i genitori.

Mamma e papà hanno il complesso compito di dover far esprimere i propri figli, cercando di comprendere e favorire le capacità che essi hanno.

Per dirla usando la stessa metafora precedente sono i genitori che devono permettere al seme di dare il frutto voluto.

Gli strumenti necessari per agevolare questa maturazione sono l’equilibrio, l’armonia e l’ascolto, che non possono assolutamente mancare.

Occorre predisporre anche un ambiente circostante stimolante e adeguato alle caratteristiche dei bimbi zebra poiché questi ultimi spesso manifestano difficoltà concrete ad interfacciarsi con mondi socialmente variegati come quello della scuola.

Accade di frequente ad esempio che i bimbi zebra abbiano un rendimento scolastico inferiore alle aspettative, dato che spesso questi giovanissimi talenti tendono a concentrarsi su una singola attività o in un solo campo, tralasciando tutti gli altri.

Essenziale diventa dunque cercare di trasmettere a questi bambini gifted un livello di soddisfazione importante, che li porti ad impegnarsi in modo completo e che li stimoli così ad utilizzare appieno il proprio intelletto fuori dalla media.

Quali tipi di bimbi zebra sono presenti nella nostra società?

Ulteriore aspetto che occorre sottolineare parlando di bambini zebra è il carattere peculiare di ciascuno di essi.

Bisogna eliminare l’idea di un’omogeneità di profili e partire invece dal presupposto che ogni bimbo iperdotato è diverso da un altro.

Il loro numero è poi in aumento negli ultimi anni, e questo determina una maggiore probabilità di aver a che fare con uno di loro.

Ogni mamma e ogni papà che riconosce nel proprio figlio un bimbo zebra dovrà cercare di impegnarsi nel comprendere se si tratta di un individuo iperattivo, di una personalità ipersensibile oppure di un bimbo dall’intelligenza decisamente superiore alla media dei pari età.

In linea generale si stanno considerando bambini con un potenziale cognitivo più alto degli altri, ma i termini per indicarli a seconda delle caratteristiche e dei comportamenti dimostrati sono vari. Si può infatti parlare di bambini precoci, di indaco ovvero bimbi affetti da sindrome di Asperger, di bambini sentinella, di individui con predominanza dell’emisfero destro del cervello o infine di plusdotati.

La difficoltà nell’essere il più intelligente

Molto spesso i bimbi zebra sono i più sensibili, i più entusiasti o i più curiosi del gruppo, e la loro voglia di fare ed imparare può essere recepita come un problema.

Proprio la differenza e l’evidente distanza che all’interno del mondo della scuola o anche in famiglia percepiscono tra sé e i coetanei può condurli ad isolarsi e può spingerli a chiudersi in sé stessi.

Di fatto stiamo parlando di persone diverse dalle altre, che rispondono agli stimoli in maniera dunque differente rispetto a quanto potrebbe fare qualunque altro individuo.

Ecco perciò che l’aiuto e il supporto dei genitori e dei familiari deve farsi costante e concreto, al fine di ridurre quella sensazione di difficoltà che molto spesso il più intelligente prova in diversi contesti sociali in cui è coinvolto.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *