Allattamento in pubblico: poliziotta cambogiana criticata per una foto sui social

Sithong Sokha è un vice capo della polizia nel distretto di Siem Pang di Stung Treng in Cambogia ed ha allattato al seno il figlio mentre era in servizio. Per questo gesto semplice, la donna è stata duramente ripresa dai suoi superiori e costretta a scusarsi.

La storia di Sithong Sokha scuote la Cambogia

Il vice capo Sithong Sokha pubblica il 2 marzo la foto sui social in cui allatta il suo bambino mentre è in servizio. Il 9 marzo la donna viene convocata dai suoi superiori ed è costretta a firmare un contratto in cui si impegna a non mettere più in imbarazzo il distretto di polizia con immagini che vengono considerate fuori luogo.

La poliziotta si trova perciò di fronte un muro di pregiudizi e tabu difficile da affrontare da sola. Dopo pochi giorni però Sithong Sokha ha al suo fianco trentanove gruppi per i diritti umani che al grido “a nessuna donna deve mai essere chiesto di scegliere tra il lavoro e la cura dei figli” sfidano le autorità politiche. Un’accusa pesante che ha scosso il dipartimento di polizia anche perché ha superato i confini locali dando luogo ad un dibattito nazionale.

I responsabili hanno perciò cercato di giustificarsi dicendo che la donna non è stata rimproverata perché ha allattato al seno il figlio, ma solo perché non ha chiesto il permesso di postare la foto sui social. Con questa affermazione però la posizione del distretto di polizia si è ancor più aggravata, infatti molti gruppi per la tutela dei diritti civili hanno affermato con forza che la libertà di espressione non può essere in alcun modo essere messa in discussione. Il 10 marzo il Ministro per gli Affari femminili ha dichiarato il suo sostegno a Sithong Sokha, ma al tempo stesso ha anche affermato che una donna che allatta al seno in pubblico dovrebbe sempre coprirsi. Il disappunto delle associazioni per i diritti delle donne non si è fatto attendere.

Le conseguenze della protesta delle associazioni per i diritti umani

Mentre la polemica sembrava non fermarsi la donna ha cercato di placare gli animi dicendo che non intendeva mettere a rischio il proprio posto di lavoro. A questo punto la poliziotta ha iniziato a ricevere gesti di solidarietà da tutto il Paese. La moglie del Primo Ministro Hun Sen le ha inviato 2.500 dollari ed altri 125 le sono stati regalati dal Governatore provinciale. La polizia ha pubblicato anche la fotografia che ritrae Sithong Sokha mentre ricevi i doni del capo della polizia nazionale e del dipartimento di polizia provinciale. Le associazioni per la tutela dei diritti umani hanno richiesto le pubbliche scuse da parte dei superiori di Sithong Sokha e sottolineato l’importanza di avere presto una normativa più efficace per consentire alle donne di lavorare senza dover rinunciare all’essere madri. La donna ha perciò sfidato un tabu pur senza volerlo, e ha aperto la strada ad altre donne per cambiare insieme una cultura ancora maschilista e retrograda.