15 neonati in 24 ore: record all’ospedale di Cremona

Una bellissima notizia arriva dall’ospedale Maggiore di Cremona e in particolare dal suo reparto di ostetricia e ginecologia. Tra venerdì e sabato scorso c’è stata una vera e propria esplosione di gioia in una struttura che era stata colpita molto duramente nel periodo dell’emergenza coronavirus.

In 24 ore infatti, sono venuti alla luce ben 15 neonati, tra i quali 2 gemelli. Si tratta di un evento straordinario, che finora non si era mai registrato a Cremona. Tra i neonati 5 sono maschi e 10 femmine.

Superlavoro per la cicogna

15 neonati sono venuti al mondo nell’ospedale Maggiore di Cremona in 24 ore. Dalle 15 di venerdì scorso alle 15 del giorno successivo, 14 mamme hanno partorito presso il reparto ostetricia di questo ospedale allietando non solo le proprie famiglie ma anche tutto il personale dell’ospedale che nei mesi precedenti aveva combattuto strenuamente contro il coronavirus.

Il primario del reparto, Aldo Ricciardi, ha espresso tutta la sua soddisfazione per questo evento, che si è registrato per la prima volta a Cremona, sottolineando come si tratti di un “segnale di rinascita” che fa ben sperare per il futuro sia per l’ospedale che per tutto il territorio.

Il superlavoro del reparto ostetricia

Ostetriche e medici sono stati in prima linea questa volta per una serie di eventi felici e l’ultimo dei bambini venuti alla luce è nato nella stanza di degenza della madre in quanto la sala parto non aveva più posti liberi.

Anche la dottoressa che ha seguito i parti vedendo una serie continua di nascite si è detta molto felice. Il reparto è stato impegnato senza sosta per poter gestire questa serie così ravvicinata di parti ed è stato in grado di affrontare questa situazione straordinaria grazie al lavoro di squadra che ha visto medici, operatori sanitari e infermieri lavorare tutti uniti.

Tutte le mamme ed i loro bambini sono in buone condizioni di salute e il primario del reparto ha parlato di “grande orgoglio” per essere riusciti a dare una pronta risposta a questa esigenza, con le neomamme che arrivavano non solamente dalla città ma anche da diverse località vicine.

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