Una culla vibrante aiuterà i prematuri con problemi respiratori

La natura ha stabilito nel tempo di 40 settimane la gestazione per l’uomo, periodo che la stragrande maggioranza delle gravidanze raggiunge, senza particolari problemi. Più raramente, si verificano episodi in cui la gravidanza si conclude prima del termine e, spesso, questo si associa a problemi legati alla salute dei neonati.

Uno dei principali problemi dei prematuri è legato alla respirazione: tanti, troppi bambini vengono al mondo con problemi respiratori, i principali disturbi sono apnee, calo della frequenza cardiaca e diminuzione dell’ossigeno.
Fortunatamente, il progresso scientifico ci propone oggi diverse soluzioni per far fronte a queste emergenze. Una di queste è la ventilazione artificiale, mentre un’altra è il trattamento farmacologico a base di caffeina.

Accanto a queste terapie, ampiamente diffuse nella prassi ospedaliera, ben presto potrebbe essere introdotta anche la culla vibrante: dei ricercatori dell’università di Harvard hanno preso in considerazione gli effetti che l’utilizzo di una culla vibrante (con sensori di movimento presenti nel materasso) ha avuto su 36 neonati prematuri con problemi respiratori. Il risultato, pubblicato sulla rivista scientifica Pediatrics, è stato che gli episodi di apnea si sono ridotti notevolmente, aprendo quindi la possibilità di valutare seriamente di prendere in considerazione una tecnica per nulla invasiva per la cura dei prematuri.

Gli effetti positivi della vibrazione sono stati già testati sia sugli astronauti che, in questo modo, non perdono il tono muscolare, che sugli anziani, nei confronti dei quali le vibrazioni hanno dimostrato il miglioramento del senso di equilibrio. La sperimentazione sui neonati ha, quindi, dato gli esiti sperati, confermando che uno stimolo esterno, non invasivo, può avere risultati più che ottimali nei confronti della salute e del benessere dei piccoli prematuri.

Una bella notizia, dunque, per noi tutti: anche questa volta il progresso scientifico dovrebbe migliorare la qualità delle terapie a cui i neonati devono sottoporsi.

 

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