Sono una Mamma che ha bisogno di silenzio

Se oggi mi chiedessero che cosa vorrei come mamma risponderei il silenzio. Sono sempre stata un’amante del silenzio. Da quando non vivo più nella casa rumorosa dei miei, prima di essere mamma avevo l’abitudine di azionare il tasto muto alla TV, per lasciare che solo le immagini facessero compagnia alla mia solitudine.

Prima di essere mamma, se stavo da sola in casa passavo ore con il silenziatore. Mi facevo cullare dal relax delle non parole e la televisione era solo un contorno video per non sentirmi sola.

Ora che sono mamma di un bambino iperattivo, il silenzio è una cosa davvero impensabile. Quando era neonato mugolava sempre, spesso anche la notte. Se non ronfava utilizzava prima la lallazione e poi quel suo modo di comunicare buffo e giocoso dei bambini, che ti strappa un sorriso anche se vorresti solo relax.

Poi sono arrivati i rumori, i kit degli attrezzi e i giochi educativi. Martelli e cacciavite giocattolo sparsi per il soggiorno a trapanarmi le tempie, macchinine rombanti con ruote che sembravano bombe, musichette fastidiose dalle canzoni più impensabili.
Il trapano parlante, il libro parlante, l’orsacchiotto parlante.
Nella nostra casa parla tutto in continuazione, sempre. E il contorno a questo immenso rumore domestico è la TV, sintonizzata obbligatoriamente sui canali dei cartoni animali.

Se lavoro e scrivo c’è Peppa Pig che salta su e giù nelle pozzanghere di fango.
Se cucino mi fa compagnia Masha con le sue canzoncine che ormai conosco a memoria.
Se gioco con lui ci sono i cuccioli coraggiosi che salvano l’umanità.

È un continuo rumore. A condire questa situazione ci pensa lui, il terremoto di casa. Ora ha imparato un nuovo linguaggio, un mix tra cinese, giapponese e arabo. Ridono tutti a sentirlo parlare e rido io quando posiziona le labbra con impegno per pronunciare parole impronunciabili.

Le ore passano così. Alcune sono molto piene di noi, altre sono vuote da crearmi malinconia. Lui trascorre le ore a parlare in continuazione, a dire nel vuoto e con sorrisi SI SI SI. Io trascorro le ore ad ascoltare, e a dire innumerevoli NO NO NO per tutto quello che non può fare.

Ecco perché mi manca il silenzio. Sono una mamma con la disperata voglia di non sentire proferire parole per una giornata intera. Azionare il muto per 24 ore mi aiuterebbe a liberare questa mente che ormai è diventata disordinata e caotica, in cui non ci sta più niente.

Qualcuno mi dia il silenzio, me lo faccia assaporare per qualche ora.
Lo vorrei non programmato e libero.
Lo vorrei leggero e spensierato.
Vorrei un silenzio di quelli empatici, che ti guardano l’anima e ti scavano dentro, che ti chiedono se hai voglia di guardare il soffitto all’insù senza pensare a niente, oppure se vuoi alzarti dal divano per andare a prendere un nuovo libro da leggere.
Vorrei un silenzio chiaro e luminoso, che riflette tutte le mie emozioni, che mi accompagna per qualche ora nella ricerca di una nuova me.

Una volta che Francesco comunicherà con noi in un linguaggio che possiamo capire, mi piacerebbe raccontargli come vedo io il silenzio e perché lo amo tanto. Mi piacerebbe trasmettergli la serenità che mi lascia non parlare, stare da sola senza dovermi sentire per forza triste. Ci vorrà ancora tempo, per ora immagino che cosa potrei dirgli, perché di mesi a musichette, cadute rumorose di giocattoli e macchinine tuonanti ne avremo ancora per molto. Molto e molto ancora.

11 commenti

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  1. Scusate. Ma perché i cartoni ????!!!! Non é meglio fargli usare libri, colori o pennelli mentre di sottofondo c’è della buona musica ?….. Io ne ho cresciute due così, una disegna benissimo e l’altra legge e scrive molto bene… Col terzo spero di fare altrettanto. Certo, bisogna stargli dietro un pó di più…. Ma se poi c’è il risultato…. E anche io sono una mamma che lavora a casa…