Rimettiamoci in forma, ma NON con questi esercizi

Perché mettersi a dieta e fare sport fisico proprio ora che le vacanze sono finite, che sono in arrivo i primi freddi e, insieme a loro, i caldi, confortevoli e soprattutto coprenti abiti invernali che celeranno le nostre forme non proprio toniche fino alla prossima estate?

Le risposte che possiamo darci sono molte, a partire dal fatto che lo sport ci fa vivere meglio, passando per la minaccia della quantità industriale di calorie che ci attendono per le festività natalizie e arrivando, infine, al fatto che le prossime vacanze al mare sono più vicine di quanto immaginiamo….

Quale che sia la motivazione che ci diamo per metterci in movimento, molto probabilmente ci affideremo al fai-da-te per fare esercizi: un tempo i programmi di allenamento ce li consigliavano gli amici sportivi o gli articoli ritagliati dalle riviste, oggi c’è il web. In ogni caso, a prescindere dalla fonte scelta, ci sono degli esercizi che non dobbiamo assolutamente svolgere se non vogliamo farci male, ma molto male.

Li ha elencati la rivista online Womensophy, puntando il dito accusatore sia contro gli esercizi a corpo libero che quelli con macchinari. Per loro natura, i primi sono più pericolosi per chi si rivolge al fai-da-te: scopriamo insieme quali sono.

Il crunch a terra

Questo particolare tipo di addominale non deve essere svolto a terra in quanto a lungo andare potrebbe addirittura provocare l’ernia al disco; se mirate a scolpire i vostri addominali, suggeriscono da Womensophy, meglio puntare sul plank.

I tricipiti sulla panchina

Non cedete nemmeno alla tentazione di rafforzare i tricipiti su una panchina: l’esercizio può comportare delle serie lesioni ai muscoli rotatori della cuffia, al deltoide e alla spalla nel suo complesso, senza nemmeno certezze sull’efficacia per le nostre braccia. Meglio, quindi, le flessioni.

Gli squat

Un altro degli esercizi tanto cari a chi fa esercizi in casa sono gli squat: in linea generale vanno bene, a patto di non voler eccedere, portando le cosce parallele al pavimento. In questo caso, lo sforzo si trasferisce sul collo e sulla parte bassa della schiena, vanificando il sacrificio.