La maternità rende più mamme

Oltre a essere una esperienza unica e travolgente, è stato dimostrato che la maternità sarebbe anche in grado di modificare il cervello delle donne e, in particolare, l’area della materia grigia che gestisce le relazioni sociali, rendendo le neomamme più intuitive e più capaci di individuare eventuali pericoli.  Vediamo nel dettaglio cosa è emerso da questa interessantissima ricerca.

Come si modifica il cervello con la maternità

L’Università Autonoma di Barcellona (UAB) e l’Istituto Hospital del Mar di ricerche mediche (IMIM) in collaborazione con la clinica IVI di Barcellona ha condotto una ricerca in merito alle modificazioni che subisce il cervello di una donna durante la gravidanza e in seguito alla nascita di un figlio, dimostrando che la gravidanza produce effetti a lungo termine a livello cerebrale. Tali cambiamenti sarebbero funzionali ad affrontare tutte le sfide che la maternità inevitabilmente impone. In particolare è emerso che  nelle gestanti il volume della materia grigia si riduce in corrispondenza delle aree deputate alla gestione delle relazioni sociali, senza tuttavia determinare alcun tipo di deficit cognitivo (le abilità intellettive, in altri termini, non subiscono impennate verso il basso).

Mamme che guardano i bambini: un momento straordinario

Queste regioni del cervello si riattivano parzialmente nel momento in cui la madre osserva il proprio figlio: in tal modo il cervello si specializza nella gestione delle esigenze del bebè. A detta della dottoressa Daniela Galliano: “Si tratterebbe di una specie di ristrutturazione del cervello con finalità adattive, per aumentare la sensibilità della madre a rilevare, per esempio, volti minacciosi o per riconoscere con maggiore facilità lo stato emotivo del bambini”. Ciò significa che tutte le risorse cerebrali delle neomamme si mettono a disposizione del nuovo nato.  

Questa recentissima scoperta non fa che confermare un’antica certezza, ovvero che le mamme sono naturalmente predisposte alla tutela dei propri cuccioli e che di conseguenza contribuiscono alla sopravvivenza della specie umana. 

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