Un orsacchiotto da un milione di dollari per combattere l’epilessia: la storia di Lila

In Australia 250.000 di abitanti sono affetti da epilessia e, a causa dell’effetto del COVID, l’Epilepsy Action Australia non ha abbastanza fondi per aiutare i pazienti malati. Il padre di Lila, una bimba malata di epilessia, ha deciso di smuovere la situazione cercando di vendere un orsacchiotto a un milione di dollari.

La storia di Lila, la bambina australiana affetta da epilessia

É la fine del 2018 quando si scopre che Lila è affetta dall’epilessia: la piccola è fuori a cena con il padre e il fratello Roarke, sta mangiando quando, all’improvviso, smette di parlare e comincia ad avere delle convulsioni incontrollabili. Dopo un momento di stasi, la ragazzina ha altre due convulsioni, prima di arrivare in ospedale, a bordo dell’ambulanza. Solo dopo diverse settimane e numerosi controlli le viene diagnosticata l’epilessia e la sua vita cambia. Lila ha solo sette anni, ma deve cominciare e fare attenzione a tante piccole cose: non può arrampicarsi, correre o nuotare poiché, da un momento all’altro, potrebbe avere una crisi.

Maximillion e l’Epilepsy Action Australia

L’Epilepsy Action Australia è un ente di beneficenza che fornisce aiuti e supporto ai malati di epilessia e di altri disturbi convulsivi. A causa dei terribili effetti del COVID non ha sufficienti fondi per aiutare a dovere i pazienti. Il padre di Lila ha deciso quindi di fare qualcosa: cercare di vendere un orsacchiotto a 1.000.000 dollari. Non è un caso se è stato scelto proprio un orso di peluche; infatti, l’Epilepsy Action Australia manda a tutti i piccoli malati di epilessia un Cuddly Ted-E-Bear, simbolo di amore e sostegno. Anche la piccola Lila ne ha uno: Baby Bear. I vestiti di Maximillion, l’orsacchiotto da un milione di dollari, sono stati disegnati e realizzati da Christian Kimber, un designer nazionale australiano. Grazie al denaro raccolto, l’ente australiano potrà dare supporto a tutte le persone affette da epilessia e alle loro famiglie; fornire un’assistenza telefonica continua, sette giorni su sette, e garantire una corretta informazione ed educazione alla malattia. Inoltre, tra gli obiettivi vi sono la realizzazione di più campagne per dar vita a nuovi trattamenti e sensibilizzare maggiormente la comunità sulla malattia che colpisce una grossa fetta della popolazione australiana.