Svizzera, donne licenziate perché incinte: in aumento i casi negli ultimi anni

In Svizzera sono in aumento i casi di donne licenziate dopo la gravidanza: secondo una inchiesta pubblicata negli scorsi giorni, pare che dopo aver partorito abbia difficoltà a tornare al proprio lavoro una lavoratrice su dieci.

Donne licenziate perché incinte

Come accade in altri Paesi anche in Svizzera, dove pure c’è una grande attenzione alla parità dei sessi sui luoghi di lavoro, per alcune donne restare incinte può significare il rischio di perdere la propria occupazione.

Infatti a scatenare un dibattito nell’opinione pubblica è stata la pubblicazione di una inchiesta su “Blick”, il quotidiano di lingua tedesca che è anche la seconda testata più venduta nei diversi Cantoni: l’articolo in questione, partendo da una serie di dati raccolti dalla confederazione sindacale Travail.Suisse, mostra come negli ultimi tempi siano aumentati i casi di licenziamento di donne lavoratrici immediatamente dopo o durante il congedo di maternità concesso loro.

I dati emersi dell’indagine

L’inchiesta realizzata da “Blick” si basa su quanto rilevato dagli Uffici Cantonali per la Parità tra uomo e donna e spiega come i licenziamenti riguardino una donna incinta su dieci: pare anche che l’incidenza di questo fenomeno sia maggiore nel Cantone di Basilea Città dove sarebbe stata registrata una media di due casi ogni settimana.

Secondo Dieter Egli, il portavoce della sigla sindacale Syna, le cause vanno ricercate nella crisi economica che non ha risparmiato nemmeno la Svizzera ma pure nel fatto che ancora molti datori di lavoro considerano le donne in gravidanza come un problema e non invece una risorsa.

Non solo: è stato notato inoltre che molte donne non beneficiano nemmeno dello stesso congedo di maternità e infatti si trovano così sprovviste di qualsiasi forma di tutela contro i licenziamenti per motivi economici.

Su questo punto Fredy Greuter, il portavoce dell’Unione Svizzera degli Imprenditori, ha ammesso che a influire è anche l’elevato numero di aziende oggi in difficoltà, pur non mancando di criticare il fenomeno dei licenziamenti delle donne dopo il congedo di maternità.

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