Prematuri: ecco la risonanza magnetica più piccola del mondo

Un nuovo dispositivo per la risonanza magnetica è già in fase di sperimentazione e promette di aiutare molti nascituri prematuri. Si tratta di un apparecchiatura molto più efficace rispetto agli ultrasuoni e che consentirà di eseguire scansioni a livello celebrare sui neonati.

La risonanza magnetica per i prematuri

L’innovativo sistema per eseguire la risonanza magnetica sui bambini prematuri è ancora in fase di sperimentazione presso il Royal Hallamshire Hospital di Sheffield nel Regno Unito e porta il nome di RM neonatale.

Si tratta di una realizzazione che potrebbe portare alla costruzione di ulteriori macchine e che verrebbe ampiamente usata in ambito medicale, proprio in considerazione dei numerosi vantaggi che ne deriverebbero a livello diagnostico.

Come spiegato dal prof. Paul Griffiths, membro dell’Università di Sheffield, questo dispositivo è in grado di effettuare scansioni celebrali sui nascituri nati prematuri in maniera precisa. Inoltre, l’utilizzo permetterebbe di riscontare con facilità l’esistenza di eventuali anomalie morfologiche. La RM neonatale, infatti, agisce come uno scanner e analizza minuziosamente il cervello.

La nuova risonanza magnetica: un valido aiuto per i prematuri

Allo stato attuale per verificare e analizzare la struttura celebrale dei nascituri vengono utilizzati i tradizionali ultrasuoni.

Si tratta di un sistema affidabile ma non così efficace come la nuova risonanza costruita dalla GE Healthcare, ovvero la società britannica famosa nel mondo per la produzione di apparecchiature medicali che sfruttano elevata tecnologia.

Gli ultrasuoni, infatti, non permettono un’analisi accurata, poiché le suture del cranio di un bambino prematuro non sono ancora del tutto consolidate. Si precisa che la RM neonatale, sebbene ancora da mettere definitivamente a punto, è stata già utilizzata su un campione di 40 neonati prematuri.

Nell’occasione è stato possibile intervenire tempestivamente sull’anomalia celebrale, riscontrata nella 24° settimana, che ha colpito la piccola Alice-Rose. I genitori della neonata hanno dichiarato di essere stati colpiti dall’utilità dello scanner, grazie al quale sono state somministare le opportune cure, con netti miglioramenti sullo stato di salute della prematura.

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