Mamma dice no all’aborto per partorire una bambina malata: la storia di Hannah Sudlow

Quando si parla di libertà di scelta lo si deve fare in maniera trasversale, anche quando le scelte vanno contro le opinioni dei più. Hannah Sudlow, giovane e coraggiosa mamma newyorkese, ha dimostrato che la libertà è un valore inalienabile per il quale è necessario combattere fino all’ultimo istante.

Il caso di Hannah Sudlow

In una New York in cui l’aborto è tornato a far parlare di sé a causa del prolungamento del tempo entro il quale si ha la possibilità di interrompere la gravidanza, Hannah Sudlow, pur essendo venuta a conoscenza di una malattia piuttosto complessa a carico della figlia ha deciso di andare avanti, salvaguardando la sua vita e scegliendo di stare dalla parte del suo forte cuore che nonostante la Trisiomia 18 stava battendo con tutta la voglia possibile di venire al mondo.

Senza alcun dubbio, la scelta di Hannah è stata coraggiosa e ciò anche perché a venire meno sembra essere stato il supporto da parte del personale medico che ha invitato la donna ad interrompere la gravidanza. Quella che sembrava essere una scelta obbligata, per Hannah non era neanche un’opzione da prendere in considerazione e così, grazie all’aiuto di un medico che li ha aiutati nel percorso, non solo ha rifiutato l’idea di abortire, annullando l’appuntamento preso in totale autonomia dal personale medico per interrompere la gravidanza, ma ha dato alla luce una creatura che le ha riempito la vita di gioia.

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Fonte: www.evelynstreehouse.org

La storia di Hannah come esempio

Hannah Sudlow ha deciso di rendere pubblica la sua storia per dimostrare che credere in una vita diversa da quella che conosciamo è possibile. Nella sua opinione, troppo spesso ci si lascia intimorire dalle difficoltà, optando per la strada più semplice. Alle volte, però, è necessario lottare, ben consapevoli che non sarà una strada facile nè in discesa quella da percorrere. Oggi la bambina di Hannah ha due anni e sta dimostrando al mondo intero che, in ogni caso, la vita vale più di ogni altra cosa.

Altro aspetto messo in luce dalla storia di Hannah riguarda il fatto che in questi casi si rischia di essere lasciati soli, in balia di mille difficoltà. Questo dovrebbe essere evitato, aprendo la strada a percorsi di inclusione e assistenza attraverso i quali affrontare la scelta di tutelare la vita di un figlio nel migliore dei modi e con tutto l:aiuto possibile anche da parte dello Stato.