Iperattività: in valtellina arrivano i ‘bicibanchi’

In Valtellina hanno trovato una soluzione all’iperattività di alcuni bambini montando un banco su una cyclette: quest’invenzione è stata battezzata bicibanco.
Questo metodo aiuta i bambini a sfogare le loro energie pedalando (bastano 15 minuti).

La bicibanco: una soluzione contro l’iperattività

I bambini sono pieni di energia e per alcuni di loro rimanere seduti nel banco per seguire le lezioni è un’impresa impossibile.
In effetti, non si tratta solo di essere vivaci ma di una problema comportamentale che in gergo viene definito Adhd (disturbo da deficit di attenzione/iperattività).

Quando in una classe di 20/30 alunni ci sono due o più bambini che soffrono di questo disturbo, per i docenti diventa davvero difficile gestirli e allo stesso tempo riuscire a portare a termine il loro lavoro in modo efficiente.
Il problema è stato sollevato in un istituto comprensivo di Sondrio dove gli insegnati, dopo aver esaurito tutte risorse a loro disposizione, hanno pensato ad una soluzione ecologica e silenziosa, ovvero le bicibanchi.

Iperattività e bicibanco: funziona davvero?

In Valtellina nasce un’invenzione semplice e geniale allo stesso tempo: la bicibanco. In questo modo anche i ragazzini o i bambini che soffrono di disturbi comportamentali legati all’iperattività e al deficit dell’attenzione riescono a rimanere seduti al loro posto a seguire le lezioni, scaricando le energie pedalando.

Generalmente chi soffre di Adhd è continuamente in movimento, saltella, si alza spesso, fa cadere penne e libri a terra tutto ciò mentre è in corso la lezione dell’insegnante. Non è difficile comprendere come questo tipo di atteggiamento sia un problema per tutta la classe dal momento che si tratta di azioni che distraggono un po’ tutti, sia i compagni che il docente.

Quella della bicibanco è un idea ancora sperimentale che conta un unico esemplare assemblata dal Fab-Lab di Sondrio. Per capire se funziona o meno occorre attendere qualche mese, tuttavia stando alle dichiarazioni di Laura Branchi, vice dirigente dell’Istituto comprensivo di Teglio, la bicibanco “è molto utile: aiuta gli studenti a canalizzare le energie”.

Carlo Brigatti, presidente di Fab Lab di Sondrio, ha aggiunto: “Conoscevamo la sperimentazione compiuta in altri Paesi e abbiamo colto con entusiasmo la possibilità di produrne una per l’istituto scolastico: una sperimentazione anche in Valtellina. E per dare un messaggio ecologico ai ragazzi abbiamo scelto la strada del riciclo di materiali destinati alla discarica. Abbiamo recuperato una vecchia cyclette che è stata modificata anche con l’ausilio di pezzi stampati in 3D, ed ecco è nata la bici banco valtellinese”.