Genitori incoscienti: quando il desiderio di avventura mette a rischio i bambini

8 settembre 2025 –

Ogni estate assistiamo a tantissimi episodi in cui i turisti, e spesso genitori, hanno vissuto momenti di paura o vere e proprie tragedie.

In estate diventiamo forse più incauti? Che sia al mare o in montagna, non mancano le cronache di turisti incoscienti che per il gusto dell’avventura o per una foto si sono messi in pericolo, con conseguenze anche tragiche.

Essere genitori significa avere tra le mani la responsabilità più grande: la sicurezza dei propri figli. Eppure, nonostante la consapevolezza dei rischi, spesso assistiamo a comportamenti avventati che mettono in pericolo i più piccoli. Scelte dettate dal desiderio di vivere esperienze forti o “instagrammabili” che però, se non valutate con attenzione, possono trasformarsi in vere e proprie imprudenze.

Mare mosso e montagne insidiose

Un episodio che ha fatto molto discutere è quello dei turisti che affollano la spiaggia nera di Reynisfjara, in Islanda, nonostante i numerosi cartelli che avvertono delle pericolose sneaker waves. Queste onde improvvise e potentissime hanno già provocato incidenti mortali, eppure non mancano famiglie che portano i bambini sulla battigia, sottovalutando completamente i rischi. Un paesaggio da cartolina non può giustificare l’esposizione a pericoli tanto concreti.

Un altro esempio è quello accaduto qualche anno fa sulle Dolomiti: un papà e una mamma che hanno affrontato una via ferrata con due figli piccoli (di cui il neonato in braccio!). Una decisione che ha suscitato indignazione e preoccupazione.
In montagna, infatti, il rispetto delle regole è fondamentale: i percorsi attrezzati richiedono concentrazione, equilibrio e l’uso di dispositivi di sicurezza. Farlo con un bambino, del tutto indifeso e senza possibilità di protezione, è un gesto che non si può liquidare come “avventura”, ma che rientra a pieno titolo tra le azioni pericolose.

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Ma senza andare lontano, anche a Vernazza, nelle Cinque Terre, una turista quest’estate ha rischiato l’annegamento per poter farsi i selfie davanti al mare mosso. È finita in mare e per fortuna è stata salvata da un coraggioso cameriere del ristorante Belforte che l’ha tratta in salvo. Il tutto per un selfie.

Skiathos: la moda di filmare i jet in partenza

Da qualche tempo anche l’aeroporto di Skiathos, in Grecia, è diventato una meta turistica molto gettonata, celebre per la possibilità di fare planespotting, ovvero osservare da vicino decolli e atterraggi.
Ma la pista è tra le più corte e pericolose d’Europa e la potenza dei motori a reazione può travolgere chi si posiziona troppo vicino.

Video recenti mostrano famiglie con bambini investite dalla forza dei jet, nonostante i segnali di divieto e le barriere di sicurezza.

Essere responsabili significa proteggere

Che si tratti di una passeggiata in montagna, di una gita al mare o di un viaggio all’estero, la regola non cambia: con i bambini al seguito si rispettano le regole. Ogni ambiente naturale o artificiale ha i suoi pericoli e ignorarli equivale a mettere a rischio la vita dei più piccoli.

Un cartello, una barriera, un avviso non sono ostacoli da aggirare, ma strumenti di prevenzione che raccontano esperienze passate e incidenti che si sono già verificati. Mostrare ai bambini che la sicurezza viene prima di tutto è un insegnamento prezioso: significa dare loro il buon esempio, far capire che non è necessario sfidare i limiti per vivere un’esperienza indimenticabile.

Fare i genitori non significa privare i figli di esperienze, ma saperle vivere con prudenza e buon senso. Perché la vera avventura è tornare tutti insieme a casa, sani e salvi.

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