Dieta in gravidanza: vi racconto la mia esperienza

Sempre più spesso mi capita di leggere di donne in gravidanza che sono state messe a dieta dal loro ginecologo.

Le due parole insieme, dieta e gravidanza, sembrano non andare molto d’accordo. Controllarsi con l’alimentazione in dolce attesa diventa quasi un tabù, e se solo capita di raccontare a mamme e nonne che si è a dieta in gravidanza i visi cominciano a cambiare espressione, gli sguardi diventano preoccupati. E fioccano le accuse più assurde ai dottori di oggi.

Ve lo dico io che quando sono ritornata a casa per le vacanze, la mia dolce mammina (che veniva ogni giorno aggiornata sulla mia dieta) mi ha fatto trovare in tavola una torta alla ricotta tutta per me. E dire che le avevo più volte detto di non preparare niente. E dire che sapeva quanto stessi soffrendo perché non potevo mangiare dolci.

Soffrivo, è vero, ma non dimenticavo che fare una dieta sana in gravidanza è un vantaggio per tanti motivi, che riguardano prima di tutto la salute della neomamma e del bambino. E non pensate che io sia una salutista fissata, una dottoressa o un’esperta di settore. Vi racconto solo la mia esperienza di donna con la panza che è stata messa a dieta dalla sua ginecologa.

Prima di raccontare quanto è stato difficile non mangiare tutto quello che mi piaceva di più, vorrei chiarire una cosa. Il medico ti mette a dieta non perché vuole vederti con pochi kg di troppo. Lui pensa alla salute. È rigido perché vuole prevenire un diabete gestazionale o una gestosi gravidica. È rigido perché crede che la prevenzione possa ridurre molti problemi. E ha ragione.

Io ne sono un esempio, perché grazie a cinque mesi a stecchetto ho evitato proprio un rischio di gestosi, che poteva presentarsi dopo il sesto mese. Se non avessi seguito una dieta in gravidanza, magari non sarebbe successo niente; in ogni caso non ho corso questo pericolo.

Quando ho scoperto di essere in attesa le nausee non mi hanno abbandonato per quasi quattro mesi. Non mangiavo quasi niente, ma poi quando sono scomparse all’improvviso ho iniziato a vedere il cibo in un’altra ottica. Non ho fatto grandi pazzie, perché non sono una mangiona di natura, ma non controllavo né pensavo al mio peso. Ero spensierata e convinta che con la gravidanza mi sarei potuta togliere tutti i piaceri che volevo, mangiare senza pensieri né problemi, coccolarmi a più non posso. Non credevo che una donna incinta dovesse mangiare per due, ma nemmeno che dovesse stare con il pensiero della bilancia.

Insomma … quando a inizio del quinto mese la ginecologa mi ha messo a dieta a momenti svengo!
Avevo preso tre kg in due settimane e per lei erano troppi, perché tutti insieme. Il mio metabolismo si era rallentato e assimilavo ogni briciola di pane che mangiavo.
Che fare quindi?
Dovevo soffrire. Non mangiare nutella. Non concedermi uno snack quando mi andava. Mio marito doveva stoppare le colazioni a letto con mega cornetto del bar.  Gli altri mangiavano e io no. Trenta grammi di pasta durante la settimana, carboidrati ridotti all’osso, nessun fuori pasto particolare. Solo carote, frutta, cereali, legumi. Niente pane, niente patatine in sacchetto. Niente pizza. Io che la pizza la amo da morire e potrei mangiarla tutti i giorni. Niente biscotti con il latte, ma solo cereali che ho dovuto assaggiare per la prima volta proprio in gravidanza. Niente caramelle per far zittire lo stomaco, o cioccolatini alla befana o a Pasqua.
Avete presente il niente che riguarda tutte le cose buone che ci piacciono? Ecco, ero io in gravidanza. Una briciola di pane mi faceva davvero ingrassare e non potevo permettermelo.

Dopo il primo mese di tristezza infinita ho superato alla grande una prova con me stessa che non avrei mai immaginato. Il mio corpo si è abituato ai nuovi ritmi e dopo il primo periodo di digiuno da cose buone mi sono concessa qualche extra gustoso. Ho mangiato un cioccolatino durante la morfologica (per la paura che non si vedesse il sesso, lo ammetto),  e non ho sofferto così tanto. Mi sentivo bene e con tanta forza. Sono sicura che gli zuccheri che avrei mangiato non stando a dieta mi avrebbero abbattuto molto di più (lo zucchero dà dipendenza, lo sapevate?) . E invece mi sentivo in forze pur non mangiando le leccornie più buone. Non ho dovuto fare il test glicemico né correre troppi rischi. 

È stato un sacrificio, ma dopo il primo periodo non è andata poi così male. Sono arrivata a fine gravidanza con 9,5 kg e gli esami perfetti, e mio figlio è nato di 3060 grammi. Alla faccia di tutti quelli che mi ripetevano che sarebbe nato piccolo e magro perché io non mangiavo!

Oggi so che è stata la scelta giusta, perché fare la dieta in gravidanza non significa smettere di mangiare, ma farlo bene evitando tutte quelle cose buone che però fanno male.

 

7 commenti

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  1. The older the greater the probability of gestational diabetes, I pregnant with two children, pregnant with the first time did not get the second got.

  2. Io avrei dovuto dare retta al mio ginecologo che mi diceva di stare attenta,purtroppo non l’ho fatto ed ho presso 20 kg aime, ho partorito 5 mesi fa ed ancora ci combatto con i kili in più, per fortuna il mio tesoro sta bene,il consiglio che vi posso dare e di non fare come me,statte attente a quanto mangiate,e molto meglio sia per voi che per il piccolino o piccolina☺☺

  3. Comunque io nella dieta di carboidrati ne ho… pasta a pranzo e cena 80g + carne e pesce ( senza limite ) verdura e frutta. non soffro la fame. Ovviamente se mangio la pasta non tocco il pane !